Le due Leghe di pallavolo maschile e femminile italiano chiedono un incontro al Ministro Spadafora per discutere il prima possibile delle soluzioni da adottare per la ripresa del movimento, secondo Diego Mosna e Mauro Fabris a fortissimo rischio di ridimensionamento dopo la pandemia da coronavirus che ha bloccato il volley nazionale a tutti i livelli.
Sottolineando la qualità del movimento italiano ("Le nostre squadre hanno vinto in Europa e nel mondo praticamente tutti i trofei messi in palio"), i due dimissionari presidenti hanno ribadito i propri dubbi sul futuro: "Il blocco delle attività sportive, giusto e doveroso, decretato dal Governo, nel momento finale dei nostri Campionati, ha causato alle nostre Società, come potrà immaginare Signor Ministro, enormi danni economici. Creandoci grandi difficoltà, ad esempio, per quanto riguarda il totale rispetto degli impegni contrattuali assunti con gli sponsor, le tv, con atleti, atlete e membri degli staff tecnici, inquadrati come dilettanti, che possono purtroppo contare in misura marginale sulle tutele previste dai Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri emessi per fronteggiare l’emergenza Covid-19".
Il rischio di perdere per strada delle realtà, secondo Mosna e Fabris, è reale: "Le nostre Società non possono affrontare da sole simili emergenze, perdite economiche tanto impreviste quanto grandi. Molte di loro rischiano di scomparire non avendo la possibilità di iscriversi ai prossimi Campionati. Dopo anni in cui l’intero movimento, con fatica, sacrifici e risorse proprie è costantemente cresciuto sino a raggiungere i primati internazionali prima ricordati, ora rischia un triste e grave ridimensionamento. E le società, se non metteranno in sicurezza i conti di questa stagione, si troveranno costrette a tagliare dai bilanci della prossima stagione i cospicui investimenti sui settori giovanili, dai quali escono da anni i migliori talenti nelle nostre nazionali che così tante soddisfazioni e prestigio hanno dato allo sport italiano".
Da qui, la richiesta di un incontro ufficiale: "Le scriviamo dunque questa lettera, Egregio Ministro, per chiedere cortesemente la possibilità di poterLa incontrare, nelle modalità che riterrà più adeguate considerato il momento, in modo da rappresentarLe direttamente quanto anticipato da questa nota. Per capire come il Governo intenda operare per aiutare le Società sportive di vertice, quelle che più investono risorse, peraltro proprie, ad affrontare il presente e i prossimi Campionati. Per esaminare insieme quali siano le modalità migliori, pensando alla salute dei nostri atleti e atlete, dei nostri sostenitori, per riaprire in sicurezza i nostri palazzetti, il prima possibile, perché non possono rimanere 6/7 mesi chiusi. Dopo rischieremo la desertificazione del movimento".