IL DIBATTITO

Serie A: servono 1.400 tamponi per la ripartenza

I test, secondo protocollo Figc, saranno obbligatori per il via agli allenamenti ma già scarseggiano per medici e infermieri

Il calcio, passo dopo passo, sta mettendo a punto il piano per la ripartenza degli allenamenti in vista della possibile ripresa anche dei campionati. La base di tutto è il protocollo dei medici Figc che stabilisce regole e misure precauzionali per evitare il contagio ma parte da una premessa che potrebbe bloccare tutto prima ancora di iniziare: il numero di tamponi da effettuare su giocatori e staff tecnici che Repubblica ha stimato in circa 1.400.

Considerando che i tamponi respiratori al momento scarseggiano per medici e infermieri, in prima linea per la battaglia contro il Covid-19, sembra che una ripresa degli allenamenti il 4 maggio sia quantomeno ottimistica. Tutti questi test saranno poi da ripetere durante le settimane a venire per tenere sotto controllo la situazione e ciò implica anche una questione etica: giusto destinare al calcio una parte di tamponi che al momento scarseggiano per cittadini a rischio e operatori sanitari?

Dal 29 aprile gli esperti della Protezione Civile valideranno invece i test sierologici, i primi kit autorizzati saranno disponibili il 3 maggio ma le società dovranno sottoporre circa 1.400 persone tra calciatori e staff almeno un paio di giorni prima di ripartire. Un altro tassello di un puzzle difficile da dirimere a breve termine.

MALAGO': "PER ORA NON C'E' DISPONIBILITA' DI TAMPONI" 
"Il calcio ha il diritto e il dovere di fare quello che ritiene sia piu' giusto. Il calcio ho l'impressione che sia la serie A, e' un loro diritto e un loro dovere completare la stagione se lo ritengono opportuno dopodiche' penso sia altrettanto importante e indispensabile prevedere una alternativa se questo, per motivi che sono facilmente comprensibili, possa non avvenire. Lo dico senza nessun tipo di polemica". Così Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha chiarito il suo pensiero sui piani per la possibile ripresa del campionato. "Per quanto riguarda il futuro ci deve essere una situazione di disponibilità e di offerta dei tamponi e dei reagenti che al momento nel Paese non c'è Poi non so se tra 15 giorni il sistema Paese è in grado di farlo", ha aggiunto.

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