Lavoro in gruppi da sei, niente doccia e test in auto. In Spagna il protocollo sanitario che il Csd ha inviato al Ministero della Salute per la ripresa dell'attività delle squadre di calcio professionistiche è un documento di 25 pagine che prevede quattro fasi ed è progettato per tornare alle competizioni dal 5 al 12 giugno. Stando a quanto scrive As, sul proprio sito, si prevedono test 'personali' effettuati nell'auto di ogni persona 72 ore prima dell'inizio dell'allenamento. Lo stesso veicolo verrà disinfettato e sarà quello da utilizzare durante le quattro fasi del protocollo.
Il personale deve raggiungere le strutture scaglionato e non deve superare le 10 unità: ognuno dovrà essere protetto con guanti e maschera, che indosseranno in tutte le aree di allenamento tranne sul campo. Non è consentito fare la doccia nel centro di formazione. Niente frutta negli spogliatoi e acqua solo in bottiglia. La palestra della città sportiva sarà considerata un'area a rischio, quindi sarà consentito solo un massimo di due giocatori nelle sue strutture, che devono anche essere disinfettate dopo ogni utilizzo ed essere attrezzate di gel igienizzante idroalcolico. Il protocollo sconsiglia di utilizzare la palestra nelle prime due fasi. In campo i giocatori saranno divisi in gruppi da sei che potrebbero essere allargati a otto nella seconda fase. Compreso calciatori e allenatori, non ci possono essere più di dieci persone sul campo. L'allenatore sarà in grado di fare tre gruppi di lavoro di otto giocatori. Non possono mescolarsi in nessuna delle strutture sportive della città, né per l'allenamento né negli spogliatoi. I test verranno ripetuti durante le quattro fasi del protocollo, secondo i criteri e la frequenza ordinata dal medico. In caso di positivo durante la fase, gli infetti e i compagni del gruppo di lavoro verranno separati in modo da poterli mettere in quarantena e la Liga verrà informata.
MA IL MINISTERO DELLA SALUTE DICE NO A TAMPONI INDISCRIMINATI
"I tamponi devono essere fatti su prescrizione medica. Vorrei sottolineare la responsabilità di diverse persone nello sport che hanno indicato che la PCR deve essere eseguita secondo criteri medici". Lo ha dichiarato il ministro della Salute spagnolo, Salvador Illa rispondendo a una domanda sul caso dei calciatori dopo che la Liga ha deciso di testare tutti i giocatori per verificare se hanno o meno il coronavirus, al fine di riprendere la competizione il prima possibile. La Liga ha convocato i club per eseguire questi test a partire dal 28 aprile. Per il ministro della Salute dunque le regole non devono cambiare e i calciatori sono lavoratori come gli altri. Il Ministero pertanto non farà eccezioni con i giocatori di calcio, stabilendo che dovrebbero essere testati solo coloro che presentano sintomi.