Se, come e quando. La ripresa del campionato di calcio è materia che interessa e fa discutere giocatori, club, medici, Lega, Federazione, Governo e tifosi, a quanto pare più contrati che favorevoli alla ripartenza della Serie A. Ma tra le categorie interessate al dibattito c'è anche quella dei giuslavoristi. Sì, perché in caso di nuovi contagi tra i calciatori, se e quando ricominceranno allenamenti e partite, quale sarebbe la posizione delle società proprietarie del cartellino degli stessi? Correrebbero il rischio di essere chiamate a rispondere sul piano civile? E i dirigenti potrebbero essere considerati responsabili sul piano penale? Questioni rilevanti, quesiti ai quali l'avvocato giuslavorista esperto di sport Giampiero Falasca, intervistato dall'Ansa, ha risposto in maniera positiva: sì, quei rischi esistono. E sono concreti perché "un contagio potrebbe esser considerato infortunio sul lavoro, come ha precisato il Decreto Cura Italia - ha puntualizzato il legale - ma non tutti i contagi sarebbero fonte di responsabilità, se i club dovessero dimostrare di aver messo in campo tutte le cautele necessarie". Quindi, tradotto, il rischio per i club esiste ma la possibilità di evitarlo è nelle loro stesse mani.
L'OPINIONE DEL GIUSLAVORISTA
Ripresa Serie A, il giuslavorista Falasca: "Nuovi contagi? Rischio responsabilità penale per i club"
Secondo l'esperto le società potrebbero essere chiamate in causa per "infortunio sul lavoro"
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