Elena Pietrini si racconta. Dai primi approcci con la pallavolo a un futuro che lei stessa si augura che possa ancora essere azzurro, mettendo da parte quel burrascoso addio che si è consumato la scorsa estate. La 20enne nata a Imola ha spiegato i motivi per cui ha lasciato il ritiro dell'Italia: "Ero stanca fisicamente e mentalmente, avevo bisogno di staccare: non sarei stata utile né a me né al gruppo. Se non sto bene, non rendo".
La mente è già alla prossima stagione, annata in cui Elena dovrà dare il meglio di sé per assicurarsi un biglietto aereo verso le Olimpiadi di Tokyo: "È un sogno. Ho ragazze fortissime davanti, ma anche un anno in più per raggiungerle. Mi impegnerò per ricevere la mail di convocazione tra le dodici e che partiranno per il Giappone".
Un legame con la pallavolo nato guardando la sorella Giulia ("Ero diventata troppo alta per la ginnastica artistica, ho seguito lei che già giocava"), ma che Elena ci tiene a tenere a bada: "Non seguo nessuno sport olimpico. Mi disinteresso anche del volley a dire il vero: mi piace, ma ho anche paura che mi venga noia".
La risposta all'ultima domanda è breve e decisa: "In campo a 41 anni come la Piccinini? Mai".