"In un primo momento era una delle cose più difficoltose da poter realizzare, ma oggi il problema della Var non si porrebbe più". Lo ha detto il presidente dell'Aia Marcello Nicchi, ai microfoni di 'La Politica del Pallone' su Gr Parlamento, confermando l'utilizzo della tecnologia qualora il campionato di Serie A dovesse ripartire.
"La ditta che provvede a mettere a disposizione la struttura Var si adopererebbe per spostarla in ambienti più sicuri a livello di stanziamenti - ha evidenziato -. Ovviamente quello che accadeva prima, con sei persone in una stanza da due metri quadri, non sarebbe possibile. Ma credo che questo problema possa essere risolto in tempi brevi".
Poi qualche considerazione sulla possibilità di ripresa del campionato. "Quante possibilità ci sono di completare la stagione? Ad oggi dico 50 e 50", ha spiegato il presidente dell'Aia Marcello Nicchi. "Non c'è un vincente o un perdente, si tratta di rivedere lo svilippo degli eventi e poi di prendere una decisione", ha aggiunto.
"Inizio a essere moderatamente pessimista. Mi sembra che non abbiamo ancora capito chi prende le decisioni - ha proseguito Nicchi -. Per dei professionisti fermo da tanto tempo sentire che bisogna aspettare altri 20 giorni per provare a ripartire è stata una bella mazzata". "Credo sia arrivato il momento di fare chiarezza, chi deve prendere decisioni le prenda, senza paura, e ci dica se possiamo tornare a giocare presto o se dobbiamo restare fermi due anni", ha concluso.