Un 5-0 casalingo contro il già retrocesso Hibernian, datato 3 maggio 1980: partita storica, perché a vincere è l'Aberdeen allenato da Alex Ferguson. Proprio in quel giorno di quarant'anni fa, per la prima volta nella sua carriera il tecnico scozzese vince un campionato. L'epopea al Manchester United, 38 titoli in 27 stagioni tra il 1986 e il 2013, lo renderà uno degli allenatori più vincenti del secolo. E, secondo alcuni, il migliore di sempre.
Scozia, 1974. L'Ayr United, una più o meno anonima squadra del massimo campionato (i bianconeri in patria sono noti come "The Honest Men") svincola un attaccante di 32 anni, che nonostante le grandi promesse non è mai sbocciato definitivamente. Si chiama Alex Ferguson, nel 1966 è diventato addirittura capocannoniere con la maglia del Dunfermline, ma il suo ricchissimo passaggio ai Rangers non sarà fortunato. Nessuno ancora lo sa, ma l'Ayr United ha appena lasciato partire un ragazzo che tra qualche mese inizierà un nuovo lavoro, nel quale diventerà addirittura il migliore di sempre: quello di allenatore.
La sua rincorsa parte però da lontano, anzi da lontanissimo: dall'East Stirlingshire, che in quel 1974–75 giocava in Division Two (la B scozzese), non aveva in rosa nemmeno un portiere professionista e decise di pagare il nuovo allenatore 40 sterline a settimana. Durò fino a ottobre: il più blasonato St. Mirren si accorse delle capacità di quel giovane tecnico, estremamente carismatico e senza timori reverenziali nei confronti di nessuno, e se lo portò nella città di Paisley: nell'arco di due anni e mezzo i Saints completeranno la loro trasformazione da mediocre squadra di Second Division a vincitori della Division One, potendo quindi accedere alla nuova, prestigiosa Premier Division a dieci squadre. Si aggiudicheranno infatti il campionato 1977 con una squadra dall'età media di 19 anni. Abbastanza incredibilmente, l'anno dopo sarà però esonerato, in un caso che si sposterà addirittura nelle aule di tribunale. Senza però arrestare l'ascesa di Ferguson, che nell'estate del 1978 dice di sì all'Aberdeen.
I Dons vantano un solo titolo nazionale nella loro storia, risalente al 1955: manco a dirlo, con Ferguson in panchina cambia tutto e i rossi già nel 1980 si prendono il campionato interrompendo il duopolio Celtic-Rangers che proseguiva senza soste dal 1966. È il 3 maggio 1980, esattamente quarant'anni fa: il giorno del primo campionato vinto dal futuro sir Alex. Ma non è tutto, perché l'Aberdeen sarà campione anche nel 1984 e 1985, facendosi nel mentre un nome anche in Europa: la Coppa delle Coppe 1983, infatti, arriverà nella Città di Granito. Ferguson è uno degli uomini nuovi del calcio europeo e mondiale, ma deve anche sopportare una tragedia personale: è infatti anche assistente di Jock Stein, più grande allenatore della storia di Scozia e vincitore del primo Triplete di sempre (1967, Celtic). Dopo anni di trionfi, Stein è ct della Scozia che ha condotto ai Mondiali del 1982. Nel 1985, durante una partita contro il Galles, Stein muore in panchina, lasciando di fatto il testimone al giovane erede nella maniera più drammatica possibile. I Tartans, a Messico 1986, saranno guidati da Ferguson. Nel 1986 è quindi senza squadra, e quando un Manchester United in grandi difficoltà e da anni privo di successi di rilievo perde sei partite sulle prime otto di campionato, la vita di Ferguson cambia. Addio a Ron Atkinson, all'Old Trafford arriva il futuro sir Alex.
Che, nella sua prima missione da tecnico dei Red Devils, li salva e li fa concludere undicesimi in campionato. L'inizio non è facile: la ricostruzione di un Manchester United ben lontano dai fasti degli anni '50 e '60 è progressiva, Ferguson non vince nulla per tre anni (la prima FA Cup arriva nel 1990) e colleziona un ulteriore undicesimo posto e anche un tredicesimo. Qualcuno inizia a pensare che nemmeno lui sia l'uomo giusto per una piazza simile, rallentato da una personalità fin troppo spiccata e che inizialmente non lo fa entrare nel cuore della tifoseria. Ma il campionato vinto nel 1993 cambierà tutto: non solo la sua carriera, non solo la storia del Manchester United, ma quella del calcio europeo e mondiale.
Ferguson resterà alla guida dei Red Devils fino al 2013, per un totale di 27 stagioni: numeri superati solo dall'irraggiungibile Guy Roux, per 44 anni alla guida di un Auxerre condotto dai campionati dilettantistici della Borgogna al titolo di campione di Francia. A Manchester invece Ferguson conduce lo United a qualcosa come 38 trofei vinti. Arriveranno anche tredici titoli della neonata Premier League, nell'arco di vent'anni: a tutt'oggi nessuna squadra è mai stata campione d'Inghilterra tante volte come il Manchester United, che ancora attende di vincere il suo primo campionato dall'addio del suo tecnico più vincente. E non solo suo: già nel 2012 l'Iffhs (Federazione Internazionale di Storia e Statistica del Calcio) lo ha nominato miglior allenatore del XXI secolo, per 'France Football' (periodico transalpino a cui si deve l'invenzione del Pallone d'oro) lo ritiene il secondo di ogni tempo dopo Rinus Michels, mentre per 'Fourfourtwo' il migliore di sempre è lui.
Sottigliezze: non sarà certo un ranking di questo tipo a spostare l'asticella di un uomo capace di incidere in maniera tanto significativa sul gioco, la mentalità, i risultati e anche la percezione generale di una squadra che è diventata il primo vero fenomeno mondiale del calcio post globalizzazione. E se lo ha fatto, buona parte dei meriti sono di quel ragazzo che nel 1974 lasciava Ayr domandandosi cosa ne sarebbe stato del suo avvenire. E, molto probabilmente, avendone già un'idea molto precisa.