Il 4 maggio rimarrà per sempre una data dolorosa per il calcio italiano: nel 1949 la tragedia aerea di Superga priva Torino e l'Italia di una delle squadre più forti di tutti i tempi. Un ciclo spezzato di otto anni con cinque scudetti consecutivi e la spina dorsale della Nazionale. Ai tempi di Covid-19 non ci sarà il solito pellegrinaggio al Colle di Superga ma non mancheranno comunque gli omaggi per onorare gli Invincibili.
Il trimotore che riportava a casa da Lisbona la squadra pluricampione d’Italia del Torino Football Club precipitò sulla collina di Superga alle ore 17.03 del 4 maggio 1949. Nella tragedia persero la vita 31 persone: 18 giocatori, 3 dirigenti, 3 allenatori, 3 giornalisti e 4 uomini dell’equipaggio. La squadra, proclamata vincitrice a tavolino del Campionato, giocò le restanti partite schierando la formazione giovanile, così come gli avversari di turno. Il giorno dei funerali, il 6 maggio 1949, oltre mezzo milione di persone scese in Piazza San Carlo, a Torino, per dare l'ultimo saluto ai giocatori.
In seguito furono i giocatori della Giovanile del Toro a completare ciò che la prima squadra aveva iniziato: costretti a vestire i panni dei loro idoli e a scendere in campo al loro posto, a soli nove giorni dai funerali e per le ultime quattro partite. Partite che vinceranno tutte, portando a termine quello che per sempre verrà ricordato come il Campionato degli Invincibili.