Musa Barrow è pronto a ripartire. Appena si potrà, vorrà mettersi alle spalle un periodo difficile e una pandemia che gli ha portato via alcuni dei suoi affetti più cari, legati alla città che lo ha cresciuto e che ha pagato il prezzo più alto in Italia in termini di vite umane: "Ho perso degli amici. Gente che mi ha aiutato, sostenuto, dato consigli, anche allevato nella casa in cui stavo ai tempi delle giovanili - ha confessato l'attaccante del Bologna in un'intervista alla Gazzetta dello Sport - Penso a don Fausto Resmini e alla moglie di Dino, un signore pieno di umanità. Il mio primo gol, quando riprenderemo a giocare, sarà dedicato a loro e a Bergamo. Sarà una scritta sotto la maglia, un’intervista o uno sguardo al cielo. Ma sarà tutto per loro".
Sulla ripartenza del campionato, comunque, il gambiano classe '98 frena: "Ricominciare? In sicurezza però. Certe situazioni non andranno mai dimenticate. In Gambia diciamo che il calcio ha il potere di salvarti la vita, se può dare anche un sorriso, ben venga".
Quel che è certo è che non vede l'ora di riassaporare il campo, cosa che potrà fare già questa settimana: "Potrò sdraiarmi sull’erba e sarò contento, contentissimo. Forse tutti i cattivi pensieri andranno via, perché il calcio ha davvero questa medicina in sé. Pensi a giocare, divertirti, ma tenendo nel profondo quella gente scomparsa: chi ha perso madri o padri, nonni".