Almeno nel calcio i tedeschi li avevamo (quasi) sempre battuti. Soprattutto ai Mondiali. Tra Messico ’70, Spagna ‘82 e Germania 2006 ci siamo presi delle belle soddisfazioni. Fuori dal campo di gioco, però, è tutta un’altra storia. Purtroppo dal punto di vista politico, economico e organizzativo non c’è (stata) partita. Si guardi all’ultima notizia che arriva da Berlino. Il governo tedesco ha annunciato che a metà maggio la Bundesliga ricomincia. In Europa il calcio tedesco era stato l’ultimo a fermarsi (31 marzo) e ora è il primo a ripartire (15 maggio).
Sulla gestione della crisi coronavirus del resto tra Italia e Germania non c’è un paragone possibile. Da una parte una sanità efficiente, una classe dirigente all’altezza, una catena di comando compatta. Dall’altra il “modello italiano” di Conte che conosciamo bene.
Con un numero quasi analogo di contagiati, il tasso di letalità è stato tutto a nostro svantaggio (30mila morti contro 5mila). Uso massiccio di tamponi, medici immediatamente dotati di dispositivi di protezione, numero di terapie intensive sei volte superiori a quelle italiane. I tedeschi hanno retto l’onda d’urto della pandemia meglio di chiunque altro in Europa.
In Germania il lockdown è durato appena un mese e le fabbriche principali non hanno mai chiuso. A questo si aggiunga una classe dirigente competente a livello nazionale e regionale, una catena di comando efficiente e si spiega perché anche il calcio in Germania può ripartire. Subito.
Per uno scherzo del destino la conferenza stampa della Cancelliera Merkel, che annunciava la ripartenza della Bundesliga andava in scena mentre a Roma in Parlamento il nostro Ministro dello Sport rispondeva al question-time. A nome del governo Spadafora ribadiva la solita “impossibilità di esprimersi sulla eventuale ripartenza del campionato”.
Insomma nessuna data. Bisogna aspettare l’andamento del virus, la curva, il numero dei contagiati ecc. Del resto da febbraio in Italia si va avanti alla giornata. Alla faccia di quel “siamo prontissimi” pronunciato incautamente da Conte il 27 gennaio scorso.
Qui non è pronto niente. Conclusione banale: in Germania lo Stato esiste da noi no. Lo dimostra anche lo sport. Certo la Merkel ha ribadito che gli atleti dovranno rispettare le norme igieniche, che si giocherà a porte chiuse ecc. Ma la Federazione tedesca ha già fatto sapere che anche se tra i calciatori si registreranno casi di positività il campionato andrà avanti. Piaccia o non piaccia la Germania nella partita mortale con il Covid 19 ci ha strabattuti. Non siamo riusciti ad arrivare neppure ai supplementari.