Dalle stelle al fallimento nel giro di pochi anni. Il Tianjin Tianhai, club di Super League cinese, non esiste più ed è la prima società del campionato cinese a dichiarare bancarotta dopo che la lega negli anni scorsi sembrava volersi e potersi affermare come una nuova ricca meta per i giocatori di tutto il mondo. Al Tianjin Quanjin (il nome precedente all'attuale) erano arrivati Pato, Luis Fabiano e Witsel come giocatori e Luxemburgo, Cannavaro e Paulo Sousa come allenatori.
Il Tianjin, come molti altri club, hanno invece dovuto presto fare i conti con problematiche economiche e non solo, che hanno trasformato uno scenario di spese folli e fuori mercato in un boomerang che presto ha costretto la federazione cinese a un dietrofront duro. Nel campionato che non è ancora partito per via della pandemia di Covid-19 sarebbe stato introdotto per la prima volta il Salary Cap da 3,3 milioni di dollari annui, anche per giocatori stranieri.
Le disavventure del club di Pato e Witsel però sono iniziate anche per lo scandalo Quanjin, azienda leader nella produzione e nella vendita di piante officinali, medicinali ed aromatiche, con l'arresto del proprietario Shu Yuhui e di 17 collaboratori, accusati di aver causato la morte di una bambina di quattro anni malata di cancro utilizzando false operazioni di marketing per convincere i genitori.
Da lì il tracollo finanziario della società, gli addi dei giocatori di spicco come Pato e Witsel e la vendita delle azioni societarie a costo zero, ma con 145 milioni di dollari di debito. Nessun interesse e fallimento inevitabile, il primo di una squadra cinese della Super League.
"Data una situazione finanziaria insostenibile, il club non è più in grado di proseguire la sua attività" è scritto in una nota del club. Al suo posto giocherà lo Shenzhen allenato da Roberto Donadoni.