IN ATTESA DELL'ANNUNCIO

Sainz Jr. e la Rossa: mi manda ... papà

Nel 2021, sette anni dopo Fernando Alonso, la Ferrari tornerà con ogni probabilità a schierare un pilota spagnolo, dal "lignaggio" eccellente e dal potenziale ancora da esplorare

Carlos Sainz Jr. nelle proprie fila rappresenta, per la Ferrari, tutt'altro che un salto nel buio. Esattamente il contrario! Una scelta, in attesa del "nero su bianco", nel segno della continuità, della tradizione recente di Maranello. Un pilota spagnolo sette anni dopo Fernando Alonso ma, a differenza dell'asturiano, incaricato di una missione iniziale meno gravosa: quella è affidata a Charles Leclerc. E poi un altro pilota del vivaio Red Bull dopo Vettel ma nessuna urgenza di vincere: quella "riposa" sulle spalle del monegasco.

Tre anni d'età in più di Charles Leclerc, Carlos Sainz (classe 1994) ne ha anche tre in più del monegasco a livello di esperienza nel Mondiale. I conti tornano ma fino ad un certo punto. Perché se al monegasco è bastata una sola stagione d'apprendistato all'Alfa Romeo per guadagnarsi un posto da titolare nella Scuderia, con ogni probabilità (ed in attesa dell'annuncio ufficiale) lo spagnolo nel 2021 si calerà nell'abitacolo della Rossa avendo già alle sue spalle ben sette stagioni iridate. Un curriculum da Gran Premio che per molti sarebbe già completo.

Per molti ma non per il figlio dei due volte campione del mondo rally Carlos Sr, (recentemente scelto da un sondaggio come il più grande di sempre nella specialità) che in Formula Uno ha debuttato nel 2015 con la Toro Rosso e vi è rimasto fino a buona parte del 2017, per passare alla Renault e nel 2019 alla McLaren, cogliendovi il suo miglior piazzamento finale: un sesto posto difficilmente migliorabile, ma il compito è proprio quello. Certo che ora, con un Mondiale 2020 "pandemiadipedente" ancora da iniziare, ed una tuta tendente al rosso, il 26enne Carlos avrà tutti gli occhi addosso ed un pressione molto particolare ma non assoluta. Perché, appunto, il suo ruolo alla Ferrari prossima ventura è molto ben definito, forse addirittura circoscritto ma, al tempo stesso. gli spazi da conquistare non mancano, come opportunità che non avrebbe (da capitano) altrove, se non alla Mercedes oppure alla Red Bull

D'altra parte la crescita di Carlos è stata fin qui costante nel corso degli anni: quindicesimo, dodicesimo e nono nelle prime tre stagioni con la Toro Rosso, dal 2015 al 2017 (quest'ultima completata sulla Renault), poi decimo con la Renault stessa nel 2018, e sesto appunto con la McLaren nel 2019. Un exploit impreziosito dal terzo gradino del podio conquistato nel Gran Premio del Brasile, penultimo atto della scorsa stagione.

Numeri e progressione di risultati che dicono di una formazione lenta (si fa per dire!) ma al contempo di una maturazione costante e solida, che evidentemente a Maranello è stata giudicata adatta per salire sulla Rossa e garantire a Leclerc - nella sua caccia al titolo - una spalla sicura. Ed alla Ferrari stessa un pilota in grado di assicurare la costanza di rendimento necessaria per strappare punti alla concorrenza e - più positivamente - provare a minacciare lo strapotere Mercedes nel Mondiale Costruttori.

Un predestinato ed una spalla affidabile, fianco a fianco: l'equazione gode di tradizione molto consolidata nella storia della Formula Uno. Molto meno azzardata e complicata, nei suoi contorni generali, rispetto alla gestione di un dream team stellare, opzione praticabile solo in presenza di una netta supremazia nei confronti della concorrenza. Come avvenuto (senza scomodare Senna e Prost) per la coppia Hamilton-Rosberg alla Mercedes, tra il 2013 ed il 2016. Garantirsi la serenità di un capitano che punta dritto al bersaglio grosso e la voglia di stupire di un compagno di squadra ancora giovane ma già piuttosto esperto, ancora in attesa di diventare un vincente ma fornito della "pazienza" di attendere il suo momento.. Con un anno di anticipo E un Mondiale "sospeso", per affinare i dettagli, la Ferrari prepara un ... ritorno alla normalità che abbia però connotazioni straordinarie. 

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