Il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, ha dato l'ok alla ripresa degli allenamenti di squadra dal 18 maggio: "Ho ricevuto poco fa la lettera del presidente Figc Gravina: sono state accolte tutte le modifiche, varando il nuovo protocollo". L'intervento alla Camera è arrivato dopo l'informativa in Senato dove Spadafora aveva spiegato come il campionato potrà riprendere solo in sicurezza e denunciando un eccessivo dibattito attorno alla questione.
Le modifiche richieste dal Cts e accettate dalla Figc riguardano la quarantena delle squadre in caso di nuovi positivi, la responsabilità dei medici sportivi e la necessità che i tamponi non vadano a discapito dei cittadini.
Nell'informativa alla Camera, Spadafora ha spiegato i motivi della rigidità del protocollo per la ripresa. “Ora se il campionato riprenderà come tutti auspichiamo sarà grazie al fatto che ci saremmo arrivati mettendo tutto e tutti in sicurezza e non con la fretta irresponsabile o strumentale di chicchesia. Del resto la forte richiesta di ripresa del campionato era del tutto in netto contrasto con una situazione emergenziale".
Parlando della scelta tedesca in Bundesliga: "Invito tutti a considerare il caso della Dinamo Dresda, finita in quarantena per 15 giorni. Non possiamo dunque sottovalutare il problema. Solo qualche settimana fa diversi giocatori sono finiti in quarantena. Vogliamo riaprire il campionato per farlo concludere, il tutto però in sicurezza. La necessità di terminare il torneo deriva da ragioni sportive ed economiche che conosco, soprattutto per i diritti tv".
DAL DECRETO RILANCIO ASSIST ALLE FEDERAZIONI
L’articolo 211-bis del decreto rilancio parla di “Disposizioni processuali eccezionali per i provvedimenti relativi all’annullamento, alla prosecuzione e alla conclusione dei campionati” ma sembrano in tutto e per tutto un assist alle federazioni in caso di stop definitivo della stagione. Oltre a concedere il potere di annullare i campionati, di adottare le classifiche finali e di orchestrare la stagione 2020/2021 sotto nuove norme, l’articolo permette infatti di snellire la procedura degli eventuali ricorsi in un unico grado di giustizia sportiva, vale a dire il Collegio di Garanzia dello Sport presso il Coni. “Nelle more dell’adeguamento dello statuto e dei regolamenti del CONI – si legge – e conseguentemente delle federazioni sportive di cui gli articoli 15 e 16 del decreto legislativo 23 luglio 1999, n. 242, con specifiche norme di giustizia sportiva per la trattazione delle controversie aventi a oggetto i provvedimenti di cui al comma 1 secondo i criteri e i requisiti di cui al presente comma, la competenza degli organi di giustizia sportiva è concentrata, in unico grado e con cognizione estesa al merito, nel Collegio di garanzia dello sport”.
Poi ancora: “In considerazione dell’eccezionale situazione determinatasi a causa della emergenza epidemiologica da COVID-19, le federazioni sportive nazionali, riconosciute dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) e dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP), possono adottare, anche in deroga alle vigenti disposizioni dell’ordinamento sportivo, provvedimenti relativi all’annullamento, alla prosecuzione e alla conclusione delle competizioni e dei campionati, professionistici e dilettantistici, ivi compresa la definizione delle classifiche finali, per la stagione sportiva 2019/2020, nonché i conseguenti provvedimenti relativi all’organizzazione, alla composizione e alle modalità di svolgimento delle competizioni e dei campionati, professionistici e dilettantistici, per la successiva stagione sportiva 2020/2021“.
SPADAFORA: "RISORSE PER UN MILIARDO DI EURO"
"Devo dare risposte a tutti gli altri sport, anche quello di base. Abbiamo consegnato delle linee guida al Cts per consentire entro il 25 maggio la riapertura di tutti gli impianti e circoli sportivi, ma anche le palestre. Dobbiamo considerare inoltre che i protocolli devono adattarsi a discipline diverse. Siamo al lavoro anche per la ripartenza dei centri estivi. Le associazioni sportive giovanili e dilettantistiche di base fanno davvero la differenza. E’ un’opportunità, chiamiamola così, per avere risorse e strumenti che non avremmo altrimenti avuto. Le risorse economiche a disposizione riguardano circa un miliardo di euro. Nel decreto che stiamo per varare, cureremo anche la situazione dei collaboratori sportivi, lavoratori che sarebbero diversamente rimasti fuori. Dovremo cogliere l’occasione per dare risposte a situazioni critiche come questa oppure sul calcio professionistico femminile, sull’autonomia e funzionalità del Coni e altre ancora. Andrà tutto bene solo se niente sarà come prima”.