SPAGNA

Barcellona, altro segnale di crisi: niente rimborsi agli abbonati del Camp Nou

Il club è fortemente indebitato e la pandemia ha peggiorato i conti: addio agli obiettivi di mercato?

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Si parla molto di chi possa acquistare il Barcellona, che secondo le voci di mercato è interessato a Neymar e a diverse stelle della Serie A, come Lautaro Martinez, Pjanic, Skriniar e de Ligt. Ma la spesa potrebbe essere impedita, o almeno frenata, dalla situazione finanziaria del club. Dalla Spagna si apprende infatti che la società catalana, per tutelare le proprie casse, potrebbe non rimborsare nessuno degli 85mila abbonati del Camp Nou.

Anche qualora si riprendesse a giocare, infatti, le porte saranno chiuse e i fedelissimi blaugrana non potrebbero comunque andare allo stadio. Dunque ci si aspettava una mossa della società per venire incontro ai tifosi, che a inizio stagione avevano speso dai 150 fino a un massimo di 1.250 euro per godersi Messi e compagni dal vivo, e che annualmente versano nelle casse del club circa 45 milioni di euro
A rigor di legge, il Barcellona dovrebbe restituire in contanti ai suoi abbonati la parte proporzionale delle partite perse oppure fare uno sconto sugli abbonamenti della prossima stagione. Secondo il quotidiano catalano “Ara”, il club esclude la prima opzione, anche perché ritiene che le tariffe siano già tra le meno care a livello di top club: per fare un parallelismo, un tifoso del Real Madrid può pagare anche 2.050 euro per un abbonamento annuale al Santiago Bernabeu. Resta dunque l'ipotesi-sconto, anch'essa nebulosa, almeno fino a quando non verranno comunicate date certe per questa e per la prossima stagione. E d'altronde, la situazione sanitaria in corso non permette ragionamenti chiari nemmeno per domani, figurarsi sul medio-lungo periodo: è assolutamente possibile che anche nel 2021 i tifosi non possano assistere dal vivo alle partite del Barça.

Il mancato rimborso sarebbe un ulteriore segnale delle difficoltà economiche dei campioni di Spagna che, secondo il socio Jaume Roures (presidente di Mediapro), hanno un debito “mostruoso” (di almeno 500 milioni di euro) e nel 2018-19 hanno visto schizzare alle stelle gli introiti (990 milioni) ma soprattutto le spese (973, il club sperava di contenerle a poco sopra i 900). Una situazione, aggravata dalla pandemia, che rischia di obbligare il Barcellona a mettere ben poca moneta sul mercato. O addirittura a vendere calciatori importanti. 

I segnali di allarme sono emersi da diversi mesi e sono stati sbandierati da Victor Font, imprenditore candidato alla presidenza del club per le elezioni previste nel 2021, quando scadrà il mandato di Josep Maria Bartomeu. Secondo Font, il club sta vivendo da mesi una forte crisi societaria e questo quadro potrebbe diventare critico se il coronavirus non permettesse di concludere la stagione. Se a questo ci si aggiungono il botta e risposta tra Messi e Abidal al riguardo dell'esonero di Valverde, la disputa sul taglio degli stipendi e la guerra tra la Pulce e Bartomeu dopo la scoperta che il presidente aveva ingaggiato una società per screditare via social alcuni personaggi ritenuti scomodi (l'argentino su tutti), si capisce come il Barcellona sia attualmente una polveriera pronta a esplodere definitivamente. Altro che grandi spese.