Il futuro di Paolo Maldini, quello del Milan e quello del calcio italiano in generale. Intervenuto nel corso di ‘Che tempo che fa’ in onda su Rai Due, l'ex capitano rossonero, attualmente responsabile di mercato del club ma al centro di una querelle che ne mette da tempo in dubbio la sua permanenza in società anche per l'anno a venire, ha affrontata in maniera schietta e diretta tutte le questioni che gli sono state poste di fronte. Parendo anche dalla sua situazione di salute dopo essere guarito dal coronavirus contratto a marzo: “Abbiamo avuto il virus io, i miei due figli e mia moglie, abbiamo fatto l’en-plein. Adesso sto bene, ma non nascondo che in quei 15-20 giorni è stata dura, ci ho messo un po’ a recuperare le forze. I miei figli hanno avuto una risposta migliore rispetto a me e mia moglie essendo più giovani”.
Da qui, poi, il discorso è scivolato sul tema campionato: ripartenza o meno? E come e quando? “La mia opinione è che si debba provare a finire il campionato di calcio. Il calcio è un’azienda, ha un indotto di quasi 5 miliardi e abbiamo il dovere di provarci. Anche gli altri sport sono sostenuto dagli indotti del calcio, secondo me dobbiamo provarci. È difficile mettere insieme i pezzi. Ho partecipato alle ultime riunioni della Lega e l’idea generale è quella di ripartire, c’è coesione di intenti. Poi questa idea va trasferita alla Federcalcio che la trasferisce al Governo. Se questo tavolo fosse composto da queste tre componenti sarebbe più facile. Ci sono cose che non vengono considerate, ad esempio la condizione mentale dei calciatori. Dopo due mesi di lockdown mettere dei giocatori in un ritiro chiuso sarebbe assurdo, è una cosa che non sta né in cielo né in terra e rischierebbe di portare a nuovi infortuni”.
In gioco, però, non c'è solo il futuro della Serie A ma anche il suo personale avvenire: resta o non resta al Milan? Sibillina la risposta: “La storia della mia famiglia col Milan è così lunga che difficilmente avrà una fine”. Più esplicito invece nell'indicare la sua favorita nel caso il campionato ripartisse: "Chi vince il campionato? Per la legge dei grandi numeri direi Lazio perché la Juve ha vinto tanto. Io ho detto che il calcio deve provare a ripartire, poi è chiaro che tutto va fatto in sicurezza. Poi se non si potrà finire non si finirà, ma credo che si debba provare”.