La ripresa della Serie A potrebbe slittare al 20 giugno. Questo perché il DPCM del 17 maggio firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte vieta fino al 14 giugno ogni competizione sportiva: "Sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati". Per riprendere il 13 giugno, come deciso dalla Lega Serie A, serve dunque una deroga che arriverà nel caso non riesplodano i contagi.
Da Palazzo Chigi sono giunte delle rassicurazioni alle società. Il governo attende ulteriori dati sul contagio, e se saranno positivi potrà essere modificato il DPCM. Lo slittamento di una settimana, con ripartenza fissata dal 13 al 20 giugno, potrebbe diventare comunque inevitabile se non si riuscirà a trovare un accordo sugli allenamenti di gruppo.
La Lega ha formulato per iscritto le proprie correzioni che sono adesso al vaglio del Governo e del Comitato tecnico scientifico: i nodi da risolvere riguardano la quarantena in caso di positività, l'organizzazione dei ritiri (che non pochi problemi logistici rischia di creare per molti club) e la questione della responsabilità penale dei medici sociali.
VAIA: "13 GIUGNO DATA POSSIBILE PER LA RIPARTENZA"
"La data del 13 giugno per la ripresa del calcio e di tutto il mondo dello sport mi sembra plausibile. Abbiamo un mese di tempo, e quindi altri due quindicine, cioè due periodi di possibili incubazioni e manifestazioni di sintomi del Covid 19 per trovare le soluzioni migliori". Così Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani di Roma e tra gli esperti che affiancano la Commissione medico scientifica della Figc. "L'apertura dello sport e' il segnale di un Paese che riparte, ma va fatto in sicurezza - aggiunge Vaia -. Il virus lo sconfiggeremo definitivamente con le terapie appropriate e con il vaccino" conclude.