IL RICORDO

E' morto Cesare Barbieri: ti ricorderemo per sempre

Aveva 55 anni e si è spento per un male incurabile. Il suo amore per il giornalismo e lo sport sono stati un esempio per tanti colleghi

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Cesare Barbieri non ce l'ha fatta e adesso dobbiamo guardare in faccia la realtà dopo aver sperato che, alla fine, come nei film o nelle favole, tutto andasse bene davvero. No, non è andata bene e ora siamo anche costretti a ricordarti come se non ti conoscessimo. Invece abbiamo avuto la fortuna di incrociare le nostre vite e di passare ore a parlare di questo mestiere, di tattica e del calcio di una volta, ed era sempre un'iniezione di entusiasmo. Non ti è mai mancato, nemmeno quando le cose andavano male. 

Eri un'enciclopedia dello sport, ti ricordavi tutto e ti portavi dietro quella passione totale che, ogni volta, ci faceva ricordare il motivo per cui abbiamo deciso, decenni fa, di fare questo lavoro. Gli inizi a Radio Pavia, a occuparti di basket (un amore mai sopito), di calcio e di cronaca, le prime televisioni locali, gli anni al "Nuovo calcio" la rivista per gli addetti ai lavori, l'esperienza a 7 Gold, le telecronache per Mediaset Premium, Sky, la piattaforma Tim, Infront e la collaborazione con la Lega Calcio per il magazine sulla Serie B. Ne hai fatte di cose ma la tua forza è sempre stata quella di portare nel giornalismo il bambino che impazziva per Roberto Boninsegna. Ti saluto riportandoti le parole del tuo maestro Giorgio Micheletti: "Cesare era un personaggio che non si è mai dimenticato di essere una persona". Se per caso dove sei adesso si dovesse giocare a pallone spiegagli bene che cosa sia la diagonale. Di sicuro anche lì ne saprai più di tutti. Ciao Cesarone e grazie per averci regalato la tua amicizia. 

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