DECRETO RILANCIO

Nel nuovo Decreto Rilancio agevolazioni anche per pannelli fotovoltaici e colonnine di auto-ricarica

Gli incentivi prevedono un rimborso fiscale del 110% sia per l'installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici che per quella di impianti fotovoltaici

Nel nuovo Decreto Rilancio varato dal Consiglio dei Ministri c'è un'attenzione particolare anche agli automobilisti elettrici e a chi decide di investire in economia sostenibile: dal 1° luglio sarà infatti possibile usufruire del maxi ecobonus, con la detrazione fiscale del 110% sulle spese sostenute entro il 21 dicembre 2022 per l'efficientamento energetico e la messa in sicurezza degli edifici e l'installazione delle colonnine viene considerata tra questi interventi. La disposizione è contenuta nell’articolo 128 del Decreto da pagina 228 a pagina 232.

Un bel cambiamento rispetto al bonus in vigore fino ad ora, con un rimborso fiscale del 65% in dieci anni. Ora, infatti, è previsto un credito di imposta, sia per i privati che titolari di reddito di impresa, che viene spalmato su cinque anni e non più su dieci come per le precedenti agevolazioni, oppure, e questa è la novità, la possibilità di cedere il credito di imposta alle banche o altri intermediari finanziari oppure, caso interessante, all’impresa che realizza i lavori. Con questa seconda lo sconto avviene direttamente in fattura. In pratica chi effettua i lavori sulla propria abitazione non pagherà nulla.

Diminuisce però il numero dei soggetti e delle tipologie immobiliari interessate. Il maxi bonus sarà infatti disponibile solo per le persone fisiche e solo per le abitazioni in condominio o per quelle indipendenti che però siano anche prima casa del contribuente. Il tetto di detraibilità  è di 48 mila euro per unità di installazione di pannelli voltaici e per l'installazione di colonnine di ricarica per le vetture elettriche. E' previsto inoltre l'obbligo di cessione al GSE dell'energia autoprodotta e non consumata

E aumenterà anche la burocrazia: bisognerà come ora pagare le fatture con bonifico parlante e inviare per via telematica la documentazione tecnica ad Enea. Ma servirà anche una relazione che asseveri la congruità dei costi sostenuti. Per tutti i dettagli operativi sono attese le circolari dell'Agenzia delle Entrate.

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