Il protocollo per la ripresa del campionato di Serie A è arrivato al Comitato Tecnico Scientifico, a cui spetterà dare un parere prima della decisione finale sulla ripartenza, che verrà presa il 28 maggio in occasione della riunione tra Governo, Lega e Figc. Il documento di 40 pagine contiene una serie dettagliatissima di linee guida per garantire lo svolgimento in sicurezza delle partite e limitare il rischio contagio. Tra queste gli arrivi scaglionati allo stadio, un limite di 300 persone che avranno accesso ad ogni evento e naturalmente il mantenimento della distanza fisica dove possibile. Niente proteste ravvicinate con gli arbitri, dunque. In caso di positività di un giocatore, varranno le regole già previste dal protocollo per gli allenamenti collettivi: dunque due settimane di ritiro per tutta la squadra.
Tra le moltissime norme previste, una suddivisione dell'impianto sportivo in tre zone: interno stadio, tribune, esterno stadio. In ognuna di esse non potranno essere presenti più di 130 persone contemporaneamente, per un massimo totale di 300 persone.
Gli arrivi allo stadio dovranno essere scaglionati: prima gli arbitri (1:45h prima dell'inizo della partita), poi la squadra ospite (1:40h prima), infine la squadra di casa (1:30h prima).
All'ingresso in campo non potranno esserci bambini ad accompagnare i calciatori, non ci saranno le mascotte, non ci saranno foto di squadra né cerimonie della stretta di mano.
In panchina sarà necessario mantenere un posto vuoto tra un calciatore e l'altro e in caso di necessità si potranno utilizzare le tribune per far accomodare le riserve.
Arbitri e giocatori dovranno sempre muoversi in momenti diversi, all'ingresso in campo, all'intervallo, alla fine della partita. Tra gli uni e gli altri dovrà in ogni caso essere mantenuta la distanza di sicurezza di 1,5 metri. Niente proteste ravvicinate e capannelli attorno agli ufficiali di gara dunque.
Tra le varie indicazioni, anche linee guida piuttosto rigide per quanto riguarda le interviste, le conferenze stampa (che potranno avvenire solamente in streaming e con domande poste a distanza o tramite i social), l'attività della Var e di tutti gli addetti ai lavori, dai fotografi, ai cameramen, dai magazzinieri, agli addetti alla sicurezza.
In caso di positività di un giocatore al Covid-19, rimane la regola già valida per gli allenamenti di squadra delle due settimane di ritiro per tutti, anche se, viene specificato nel nuovo protocollo, sulla base dei dati epidemiologici e delle nuove acquisizioni scientifiche, le procedure potranno subire variazioni rispetto a quanto attualmente in vigore.