Valentina Diouf resta al KGC Ginseng. È quanto la stessa giocatrice, top scorer incontrastata dell'ultimo campionato coreano, ha annunciato nel corso di un'intervista rilasciata nel corso dell'edizione di SportMediaset su Italia 1.
Valentina, sei reduce da una stagione in Corea, ora sei in Italia e recentemente hai detto di essere aperta a molte possibilità. Dove giocherai l’anno prossimo, la scelta è stata fatta?
"Sì, la scelta è stata fatta: ho firmato per un'altra stagione in Corea. Sono molto felice di annunciarlo oggi con voi".
Tutti si aspettavano di rivederti in Italia, qualche rimpianto?
"No, non ho nessun tipo di rimpianto perché tendo ad affrontare la mia vita giorno per giorno e senza avere rimpianti".
Come mai nessuno si è fatto avanti?
"In realtà si sono fatti avanti. Ho ricevuto qualche proposta e di questo ne sono stata molto felice. Però non sono state allettanti tanto quanto il rinnovo in Corea".
Mi racconti i dettagli e i motivi del perché hai fatto questa scelta?
"Mi sono trovata molto bene questa stagione in Corea, per cui ho deciso di rifare questa avventura asiatica. In Italia stanno succedendo un po' di casini per cui ho preferito andare sul sicuro e garantirmi una stagione in Corea essendo anche questo il mio lavoro".
Hai vissuto una parte dell’emergenza coronavirus lì, che differenze hai notato con l’Italia?
"Tante differenze, tantissime. Là non hanno fatto nessun tipo di lockdown, è rimasto tutto aperto. Semplicemente hanno tenuto sotto controllo tutti quelli che si sono contagiati o sono venuti a contatto con degli infetti. Hanno creato da subito un'applicazione che permetteva di evitare le zone maggiormente contagiate, e nel mentre veniva tutto sanificato. Quindi molta differenza".
Un’italiana all’estero, non dirmi che la maglia azzurra non ti manca...
"Indipendentemente se io giocassi in Italia o all'estero, sono comunque tre anni che non vesto quella maglia. Mi ha dato tantissimo e io ho dato tutte le energie che avevo. Ovviamente c'è sempre un po' di mancanza".
Brasile, Corea, stai ormai diventando una globetrotter. Mi dici come si vive lì, che attenzione c’è per il volley?
"Sì, globetrotter penso che sia la definizione adatta perché sto girando proprio tutto il globo. Ci sono tantissime differenze, sia pallavolistiche che culturali. Sono due esperienze magnifiche che consiglio a tutte le atlete più giovani o anche più anziane di me. Ti apre la mente e cambia il tuo modo di giocare".
Che rapporti hai con Mazzanti? Ti ha chiamato recentemente?
"No, in realtà non ci parlo da tre anni. Non mi ha mai contattato e non ci ho parlato. Quindi...".
Con il posticipo dell’Olimpiade può essere un sogno anche per te arrivare a Tokyo? Sii sincera...
"L'anno è indipendente. Cerco di dare il mio contributo al movimento della pallavolo giocando al meglio delle mie possibilità sempre. Questo è quello che posso fare io, poi il resto non dipende da me".
Dove si comincerà a giocare prima secondo te, Italia o Corea?
"Mi auguro da entrambe le parti. In Corea forse sono un poì più avanti nella gestine del COVID-19. Lì andranno più lisci. qui in Italia non lo so. Faccio l'in bocca al lupo a tutti quelli che affronteranno una stagione sportiva qui in italia".
Con quali tue colleghe in Italia sei più legata e perché?
"La pallavolo per me è un fantastico movimento che permette tantissima aggregazione anche se questa è una parola tabù per questi momenti. Ti permette di conoscere tantissime persone e condividere la tua vita. Sono tantissimo in contatto con le mie amiche che giocano in Italia, soprattutto Federica Stufi e Noemi Signorile. Loro sono quelle con cui sono sempe sempre in contatto".