La finale persa a Cardiff contro il Real Madrid, le voci di una spaccatura interna allo spogliatoio durante l'intervallo. Su quella sfortunata serata per la Juventus si è scritto molto, ma Giorgio Chiellini - nella sua autobiografia - ha ripercorso quei momenti: "Non accadde proprio nulla di strano. Eravamo solo stanchi". Una Champions League sfuggita via per l'ennesima volta: "Ero convinto che l'avremmo vinta, un mese prima eravamo nettamente i più forti d'Europa. Le finali per noi arrivano sempre troppo tardi".
L'1-3 contro il Real Madrid di Cristiano Ronaldo portò con sé tante voci, indiscrezioni di quanto accaduto durante l'intervallo, con tanto di nomi e cognomi, alterchi e via dicendo che avremmo ripresentato in campo una Juventus disunita e travolta dal Real. "Perché mai avremmo dovuto litigare dopo aver raggiunto il pareggio - scrive Chiellini -. La verità è che eravamo solo stanchi. Siamo rientrati nello stanzone con Mandzukic e Pjanic malandati che quasi non camminavano. Avevamo tutti il fiatone e a parte dirci di non disunirci, non abbiamo litigato, anzi".
La Juventus era arrivata alla finale di Cardiff dopo una lunga cavalcata, ma sul più bello è svanita: "Quell'anno ero convinto che l'avremmo vinta. Un mese prima eravamo nettamente i più forti, ma purtroppo le finali per noi arrivano sempre troppo tardi. Non siamo riusciti a gestire la partita".
Nel secondo tempo il Real Madrid rilagò fino al 4-1 finale: "Dopo aver preso il secondo gol in quel modo da Casemiro - scrive Chiellini - abbiamo pensato che fosse già finita, io per primo. E non si fa, perché non era assolutamente finita, anche se prendemmo due gol in rapida successione. Il terzo gol è stato da sprovveduti, Mandzukic anticipato, Alex Sandro infilato e io con Bonucci fermi come mammalucchi a guardare Ronaldo segnare". Un rimpianto enorme: "Anche sull'1-3 abbiamo avuto qualche occasione e segnando avremmo riaperto tutto, perché il Real Madrid può smarrirsi in un momento".
Niente però riconduce alla presunta lite tra Bonucci e Dybala all'intervallo, o ai malumori con Allegri: "Qualche giorno dopo Buffon mi chiese se si era perso qualcosa, se quello che leggeva sui giornali fosse successo davvero magari mentre lui era assente. Gli era venuto il sospetto, ma l'ho rassicurato anche se il dubbio stava venendo pure a me che non mi ero mai mosso. Leggende metropolitane, non bisogna credere a tutto".