Brescia e Balotelli è un binomio già tramontato da tempo. Il presidente delle Rondinelle, Massimo Cellino, ormai ha gettato la spugna e dopo aver pubblicamente espresso la tristezza nel constatare come Balotelli non fosse più con la testa al Brescia, ha ammesso: "Portarlo al Brescia è stato un errore". SuperMario in caso di retrocessione sarà automaticamente svincolato: "Non è interessato al futuro del club, penso non voglia più stare in Italia".
Cinque gol in 19 presenze in questa Serie A per Balotelli che a inizio settimana non si è presentato all'allenamento, salvo poi parlare con la dirigenza nei giorni successivi. "Penso che entrambi abbiamo commesso un errore - ha ribadito Cellino alla BBC -. Portarlo a Brescia, nella sua città, pensavo lo spingesse ad impegnarsi molto, ma al tempo stesso penso sia stato gestito male dal mio precedente allenatore".
Il futuro di Balotelli è lontano da Brescia, ma anche dall'Italia. Le offerte non mancano tra Brasile e Turchia, passando per gli Stati Uniti: "Non è interessasto al futuro del club, perché ha un contratto per la Serie A ma non per la B. Se retrocediamo sarà libero di andare dove vuole e penso che non gli piaccia più stare in Italia".
BALO IN SEDE, CELLINO NON LO RICEVE
A Brescia, dunque, il caso Balotelli si fa sempre più spinoso. Dopo le parole di Cellino, infatti, il grande gelo tra il club e l'attaccante è confermato anche da un nuovo episodio. Oggi nel tardo pomeriggio era fissato un appuntamento tra il giocatore e il presidente per cercare di fare il punto della situazione. Si pensava che dopo gli ultimi giorni di grandissima tensione, tra i due ci fosse voglia di chiarirsi. Invece il presidente delle Rondinelle non ha ricevuto il calciatore, che dopo circa mezz'ora di anticamera ha lasciato gli uffici della sede.