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Accadde oggi: il trionfo di Pietrangeli al Roland Garros

Il 30 maggio 1959 “Nik” conquistava Parigi e diventava il primo azzurro a vincere uno Slam in singolare

Il presente di un movimento sportivo ha sempre una chiave di lettura che affonda nel passato e nei ricordi: i riferimenti di Fognini, Berrettini e Sinner sono da ritrovare nei tennisti (anche) italiani che li hanno preceduti, e lo stesso vale per questi ultimi. Si risale dunque la corrente, ma un punto iniziale va fissato: benché la federazione sia nata nel 1910, è con Nicola Pietrangeli che la racchetta italiana si fa conoscere nel mondo. Il 30 maggio 1959, esattamente 61 anni fa, “Nik” conquistava il Roland Garros e diventava il primo azzurro a vincere uno Slam in singolare.

Pietrangeli nacque a Tunisi nel 1933 e arrivò a Roma all'età di cinque anni. Nella Capitale lo chiamavano “Er Francia” perché sapeva parlare francese in virtù delle sue origini, ma scelse di restare italiano. Con gratitudine di tutto il tennis dello Stivale. Pietrangeli, infatti, cominciò a farsi conoscere nel 1954 e quando cinque anni più tardi si presentò al Parc d'Auteuil aveva già in curriculum un trionfo negli Internazionali d'Italia (1957) e un altro nel doppio misto del Roland Garros (1958, insieme all'inglese Shirley Bloomer). In più vantava una finale in doppio a Wimbledon (1956) con l'amico di una vita, Orlando Sirola. Insomma, benché fosse meno titolato di altri, non era certo uno sprovveduto e nel tabellone parigino del 1959 compariva come testa di serie numero tre, nella parte bassa del seeding. “Er Francia” era dunque pronto a prendersi Parigi anche nel singolare, ma davanti aveva perlomeno sul cileno Luis Ayala e sull'australiano Neale Fraser. In più c'erano altri due giovani “Aussie” di belle speranze come Roy Emerson e Rod Laver.

Pietrangeli puntava sul rovescio da fondocampo, arma che spesso usava in risposta nei momenti di difficoltà, grazie alla quale ribaltava la storia di un singolo punto e, se quest'ultimo era importante, di una gara. Eliminò in quattro set il messicano Mario Llamas e al terzo turno si sbarazzò con un 6-3 6-2 6-2 dello spagnolo Juan Manuel Couder. Leggermente più insidioso il danese Torben Ulrich, un uomo che ha vissuto mille vite e ne ha regalata una di un discreto impatto nel mondo musicale: il figlio Lars è infatti il fondatore dei Metallica. Surclassato ai quarti il britannico Billy Knight, Pietrangeli affrontò in semifinale Fraser e, grazie anche al suo maggiore feeling con la superficie rossa, lo batté nettamente: 7-5 6-3 7-5. In finale fu il turno di Ian Vermaak, testa di serie numero quattro, che aveva estromesso il favorito Ayala. Il sudafricano dalle lunghe leve sciorinò il suo repertorio, fatto di prime veloci e gioco a rete, e vinse il primo set. Ma Pietrangeli, accolto con simpatia dal centrale di Parigi anche per il sangue francese che scorreva nelle sue vene, si riprese e impose un tennis più elegante, per far sì che le braccia di Vermaak girassero a vuoto.

“Nik” vinse 3-6 6-3 6-4 6-1 e scrisse la storia del tennis italiano, che per la prima volta portava un suo esponente in cima a uno Slam nel singolare. Pietrangeli, che nel 1959 vinse anche nel doppio “parigino” con Sirola, si ripeté nel 1960. Fino al 2015 è stato l'ultimo successo di una coppia azzurra in uno Slam, mentre per quanto riguarda il singolare, solo Adriano Panatta, Francesca Schiavone e Flavia Pennetta sono riusciti in una simile impresa.

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