Si deciderà il 17 giugno, con l'esecutivo programmato dall'Uefa, ma la formula Champions per la quale Nyon ha nei giorni scorsi che "ogni scenario è aperto" vive l'ultima ipotesi: una finale a otto da giocare tutta a Lisbona. Dopo che nei giorni scorsi il New York Times aveva anticipato l'intenzione di Istanbul di rinunciare a ospitare la finale - tenendo conto che la data del 29 agosto prevedeva comunque porte chiuse - la Uefa non ha confermato ma neanche smentito e su impulso dei club europei ha proseguito il suo lavoro alla ricerca della soluzione per le coppe europee sospese.
La definizione dei campionati nazionali, che entro l'Esecutivo dovranno formalizzare i format delle rispettive stagioni, facilita ora il compito alla confederazione europea presieduta dallo sloveno Ceferin. Dopo l'ipotesi Germania, l'ultima proposta sul tavolo, secondo El Mundo Deportivo, sarebbe quella di Lisbona come sede della finale, con un minitorneo stile mondiale per club: da definire se a partire dai quarti o dalle semifinali.
Lo stadio sarebbe il Da Luz, con lo Jose' Alvalade in appoggio in caso di finale a quattro o a otto. Ma molti club importanti, sottolinea Mundo, spingonop l'Eca a chiedere un anticipo al 22 della finale, per non confliggere con l'inizio della prossima stagione della Liga fissato a metà settembre: segno evidente che il progetto piace soprattutto alle spagnole. L'ostacolo sono le tv, che non vedono di buon occhio a fini commerciali un minitorneo concentrato su più giorni. Monaco e il Wanda Metropolitano di Madrid sono altre ipotesi di cui si discuterebbe per la disputa della finale.