Ultimi giorni di check up, poi ci diranno chi è più da scudetto. Al momento a dividerle è soltanto un punto e l’impressione è che lo scontro diretto del 20 luglio possa dare la risposta più convincente. Prima che il Covid fermasse tutto, Juventus e Lazio volavano: quattro vittorie di fila per i biancocelesti, tre per i bianconeri, in un campionato più incerto che mai e ora pronto a ricominciare fra mille punti interrogativi.
A partire dal calendario: nelle 12 giornate che restano da giocare, quello della Juve sembra più complicato di quello della Lazio. Sarri avrà soltanto quattro partite (sulla carta) abbordabili, Inzaghi sei. Complicatissima, per la Juve, la fase di metà luglio, quando in due settimane sfiderà Torino, Milan, Atalanta e Lazio, appunto, che invece arriverà allo scontro diretto da tre match (diciamo) facili. Senza considerare che stavolta non conterà granché il fattore campo: con gli stadi presumibilmente vuoti, la spinta dello Stadium sarà azzerata.
Ciò che invece può favorire la Juve è la sua rosa smisurata: nelle condizioni quasi proibitive in cui si giocherà (partite fitte e caldo torrido), rischia di diventare determinante. Al di là delle cinque sostituzioni a gara, Sarri potrà cambiare 7-8 uomini a giornata senza perdere in qualità, cosa che per Inzaghi non sarà possibile.
La sua Lazio però avrà meno pressioni: comunque vada sarà un successo per i biancocelesti, dopo trequarti di campionato da leggenda. In casa Juve, invece, un finale sotto le attese rischierebbe di compromettere tutto: la corsa scudetto, ovviamente, ma anche le coppe e magari (chissà) la panchina di Sarri.
Le voci di mercato degli ultimi tempi, fra l’altro, potrebbero aver danneggiato la serenità del suo gruppo, con Pjanic e Higuain dati (forse troppe volte, e troppo presto) per partenti. Il più grosso punto interrogativo in casa Lazio, invece, si chiama condizione atletica, che prima del coronavirus aveva fatto la differenza in favore dei biancocelesti e che adesso è tutta da verificare.
Entrambe le rivali, però, potranno contare certamente sui loro uomini chiave, gente che non ha mai tradito e che non tradirà, come Cristiano Ronaldo e Ciro Immobile: entrambi a caccia di gol, a caccia di record, a caccia del trono della serie A.