Il primo decennio del 2000 è stato senza dubbio uno dei periodi di massimo splendore per il motociclismo italiano. In tutte e tre le classi del Motomondiale i piloti di casa nostra hanno ottenuto vittorie eccezionali, riscrivendo la storia di questo sport. Nella classe regina, la MotoGp, gli alfieri del Bel Paese hanno regalato un numero impressionante di vittorie: da Valentino Rossi, che proprio in questi anni ha cementato il suo mito, fino al rivale di sempre Max Biaggi, passando per il grintoso Loris Capirossi e l’imprevedibile Marco Melandri. Proprio questi quattro campioni sono stati protagonisti dell’apice del motociclismo azzurro, il Gran Premio d'Italia 2005, quando dopo una battaglia fantastica hanno occupato le prime quattro posizioni alla bandiera a scacchi.
È il 5 giugno 2005, si corre sul circuito del Mugello. Valentino Rossi, campione del mondo in carica e vincitore di tre delle prime quattro gare di campionato, è il favorito d’obbligo. L’avversario più temuto è lo spagnolo Sete Gibernau, rivale di Valentino con il dente avvelenato per quanto accaduto un paio di mesi prima a Jerez, la famosa ‘spallata’ a poche centinaia di metri dall’arrivo. Promettono battaglia anche il compagno di squadra di Gibernau nel Team Gresini, Marco Melandri, i due ducatisti Loris Capirossi e Carlos Checa e lo storico antagonista del 'Dottore', Max Biaggi, che corre sulla Honda ufficiale. Rossi parte in pole ma, come suo solito in quel periodo, soffre nei primi metri e si fa sorpassare da Capirossi, Gibernau e Checa alla prima curva. Il numero 46, però, riprende immediatamente le redini della gara e si porta in testa al termine del primo giro.
Nelle prime battute della gara succede di tutto: Gibernau viene sorpassato prima da Melandri con una gran staccata alla San Donato, poi da Biaggi e Capirossi, che duellano a loro volta. I tifosi esplodono di gioia: ci sono quattro italiani a comandare la corsa. Durante la quinta tornata, poi, l’unico avversario credibile per i quattro ‘moschettieri’ azzurri, Gibernau, cade malamente alla Scarperia-Palagio. La lotta è tra i ‘Fratelli d’Italia’, in un vortice indimenticabile di emozioni: Rossi comanda, Biaggi inanella giri veloci, Melandri cerca il varco giusto e Capirossi, appena più staccato, studia il da farsi. All’inizio del decimo giro Melandri compie una vera e propria prodezza: prima sorpassa Biaggi in velocità, poi con una staccata memorabile sorpassa Rossi, confermandosi in testa nelle curve successive. Il pubblico è in piedi, sta assistendo a qualcosa di incredibile. Rossi però non ci sta e beffa ‘Macio’ all’Arrabbiata, riportandosi davanti a tutti. Le schermaglie fra i primi tre, nel frattempo, consentono a Capirossi di rientrare. I quattro si danno battaglia senza esclusione di colpi, Biaggi passa in testa al sedicesimo giro: a poche tornate dal termine è impossibile pronosticare un vincitore. Tra il 'Dottore' e il romano è battaglia muscolare, a quattro giri dal termine rischiano persino l’incidente alla San Donato. Il sorpasso definitivo arriva più avanti, alla Casanova. Dietro, Capirossi sorpassa Melandri e, nella lotta, i due perdono leggermente contatto con la coppia di testa. Si arriva così all’ultimo giro: Rossi, freddissimo, mantiene costante il leggero vantaggio e va a prendersi la vittoria, Biaggi arriva secondo a meno di quattro decimi. La volata per il terzo posto la vince Capirossi, che porta per un soffio la Ducati sul podio. È un vero peccato che non si possa aggiungere uno scalino al podio, perché anche Melandri, quarto al termine, meriterebbe di esultare con lo spumante assieme ai suoi connazionali. Resta però l’impresa dei quattro ‘Fratelli d’Italia’, che riportano la bandiera italiana nelle prime quattro posizioni della classe regina per la prima volta dal Gp delle Nazioni classe 500 del 1968 (allora furono addirittura cinque: dietro Giacomo Agostini, infatti, si piazzarono Renzo Pasolini, Angelo Bergamonti, Alberto Pagani e Silvano Bertarelli).
Alla fine del 2005 Rossi conquista da dominatore il Mondiale davanti a Melandri, che sfrutta un grande finale di stagione per concludere al secondo posto. Più indietro si classificano Biaggi e Capirossi, rispettivamente quinto e sesto: la stagione del romano è deludente, con zero vittorie e appena quattro podi, mentre quella dell’emiliano è caratterizzata da due successi consecutivi, in Giappone e Malesia. A distanza di quindici anni molto è cambiato e solo uno di quei quattro protagonisti, Valentino Rossi, è ancora in sella: c’è da scommettere che lui e gli altri tre ‘Fratelli d’Italia’ abbiano ispirato diversi attuali campioni proprio grazie alla battaglia tra le curve del Mugello nel 2005. Una delle gare più belle della storia, per i colori italiani e non solo.