CASO FLOYD

Caso Floyd, i Los Angeles Galaxy rescindono con Katai dopo gli insulti razzisti della moglie

Decisione drastica del club californiano, dopo le pesanti uscite social di Tea

© instagram

I Los Angeles Galaxy hanno rescisso il contratto del centrocampista serbo Aleksandar Katai, dopo le polemiche per le uscite razziste della moglie Tea in merito alla vicenda della morte di George Floyd. La ragazza, in un post su Instagram, aveva incitato la polizia ad "ammazzare quelle m...e", riferendosi ai manifestanti che protestavano contro le violenze perpetrate dalle forze dell'ordine. Successivamente aveva anche pubblicato una foto di una donna afroamericana che usciva da un presunto negozio saccheggiato con in mano una scatola di scarpe, accompagnata dalla didascalia "Black Nike Matters". Katai si era subito scusato per i post di sua moglie, ma il club californiano ha comunque optato per la rescissione, consensuale, ufficializzandola con uno stringatissimo comunicato.

Nella nota non si fa alcun riferimento alla vicenda, ma secondo Marca USA la decisione sarebbe arrivata su pressione dei vertici della MLS, che hanno da tempo instaurato una politica di tolleranza zero nei confronti di ogni forma di razzismo. A nulla, dunque, sono valse le parole del calciatore, che aveva definito "inaccettabili" le uscite di sua moglie.