Con un ruolino di 80 partite, 69 gol e 30 assist è difficile dire che il matrimonio tra Neymar e il Paris Saint-Germain non abbia funzionato. Siccome il calcio, però, va oltre una sfogliata di almanacco e racchiude impressioni, visione e analisi dei contesti, può capitare che qualche numero forte a una prima occhiata si riveli meno significativo, se letto più in profondità.
Il funambolo brasiliano ha compiuto 28 anni e si sente nel periodo, anche anagraficamente, migliore della sua carriera: logico che voglia vincere titoli che ben si rapportino alle sue qualità, e che la Ligue 1 gli stia stretta. O'Ney non è venuto a Parigi per vincere il campionato francese (né il Psg lo ha acquistato per questo). Il matrimonio del 2017 è stato celebrato con una pioggia di milioni (222) e un obiettivo comune: vincere la Champions League.
Imporsi in Europa non è facile nemmeno per squadre dalle enormi capacità economiche: ne sa qualcosa anche il Manchester City, che non ha beneficiato neanche dell'arrivo di Pep Guardiola. Ma se almeno i campioni d'Inghilterra (ancora per qualche giorno...) hanno centrato una semifinale, il Paris Saint-Germain non è mai arrivato tra le prime quattro d'Europa sotto la gestione di Nasser Al-Khelaïfi.
L'acquisto di Neymar, che una Champions l'aveva già conquistata con il Barcellona, è dunque una inequivocabile dichiarazione di intenti. Ma la sfortuna si accanisce sul brasiliano. Che nel 2018 si infortuna al quinto metatarso del piede destro, chiude la stagione a febbraio e non può aiutare i suoi compagni nella rimonta contro il Real Madrid, mentre un anno più tardi, ancora per un k.o. al piede, è costretto a guardare i suoi compagni suicidarsi (sportivamente) al Parco dei Principi contro un Manchester United raffazzonato ma rigenerato dalla cura-Solskjær.
Due uscite anticipate agli ottavi, perdipiù subite e non vissute, convincono Neymar a chiedere la cessione in estate. Il cuore del brasiliano batte ancora per il blaugrana del Barcellona: si è reso conto di aver sbagliato a lasciare Leo Messi, Luis Suarez e la MSN che è forse uno dei tridenti offensivi più forti del dopoguerra. Le luci della ribalta parigine lo hanno sì confermato come una star planetaria ma probabilmente gli hanno costruito una bolla dorata che, anche per colpa della sfortuna e degli infortuni, gli permette di essere meno reattivo di quanto vorrebbe al cambio di contesto.
E non basta il passaggio del turno contro il Borussia Dortmund, peraltro con due gol in due partite. Il raggiungimento dei quarti di finale, per il Psg, dovrebbe essere l'obiettivo minimo di ogni campagna europea. Lo sa anche Neymar, che infatti continua a chiedere la cessione e, secondo le ultime notizie dalla Catalogna, avrebbe confessato ai compagni di squadra di voler tornare al Barcellona malgrado i parigini siano pronti a ricoprirlo ulteriormente d'oro. Ma i soldi sono l'ultimo dei problemi: O'Ney vuole vincere la Champions da protagonista e per farlo ha bisogno di garanzie, cosa che il Psg sta cercando e il Barça ha già.