Il Cio ha comunicato che agli atleti sarà vietato protestare a Tokyo 2020, dove verrà applicata la regola numero 50 della carta olimpica, secondo cui "nessun tipo di manifestazione o propaganda politica, religiosa o razziale è consentita in nessun sito, luogo o altra area". La presa di posizione, raccolta dal Telegraph, arriva dopo che diversi sportivi si sono inginocchiati contro il razzismo in segno di protesta per la morte di George Floyd.
Il Comitato Olimpico Internazionale ha fatto sapere che gli atleti che infrangeranno questa regola incorrerrano in procedimento disciplinare caso per caso.
Il divieto include altri gesti, non solo il ginocchio messo a terra ma, ad esempio, anche il braccio verso il cielo con un pugno chiuso, gesto reso celebre a Messico 1968 dai velocisti americani di colore Tommie Smith e John Carlos, ch sul podio chinarono la testa e alzarono le braccia con i pugni serrati per protestare contro il razzismo.