Le sue parole, raccontano, si sono sentite più forti e più chiare di quelle degli altri. Zlatan Ibrahimovic le cose non le manda mai a dire e, anche nel confronto avvenuto mercoledì tra la squadra e l'ad Gazidis, che mancava a Milanello da tre mesi, è stato schietto e secco nell'esprimere le perplessità sul Milan del presente e del futuro. La notizia del raggiungimento dell'intesa sugli stipendi - taglio del compenso di aprile spalmato nei mesi -portata dal dirigente rossonero non è bastata per cancellare i dubbi e le perplessità (tempistica della visita prima di un match così importante come il ritorno della semifinale di Coppa Italia contro la Juve). Chiari, chiarissimi i concetti che Zlatan ha sottolineato davanti ai compagni e di fronte al dirigente rossonero: è un club senza progetto, non è più il Milan di una volta. Frasi che suonano come sentenze, nonostante le rassicurazioni di Gazidis sulle strategie del club, sugli obiettivi, sulla volontà di investire, a cominciare dallo stadio. Poi la frase sul suo futuro, che non scioglie i dubbi ma che di certo esprime tutto il disagio: se resto è solo per passione.
Nel confronto con la squadra, durato 45', Gazidis ha toccato poi anche il tema allenatore, ribadendo che nulla è stato ancora deciso. Tutti sono ancora sotto esame, lui compreso. La sfida è aperta per tutti. E quella di venerdì sera contro la Juve è il primo degli ostacoli da superare.