La Serie A è vicina alla ripartenza, ma tanti calciatori rischiano di fare crac. Secondo uno studio condotto da Noisefeed è previsto un 30% di aumento degli infortuni alla ripresa delle attività. Le prime due giornate sono le più critiche, soprattutto per quel che riguarda gli infortuni muscolari: la coscia è la parte del corpo più delicata. La ragione è comprensibile, visto che anche i calciatori hanno subito il lockdown di due mesi e non si sono potuti allenare al meglio.
Preparazione corta, gare ravvicinate e il caldo che a luglio ed agosto non darà tregua. Sono questi i principali nemici dei calciatori, per i quali la ripresa comporta davvero un'elevata possibilità di farsi male. Una tendenza solo il parte mitigata dalla possibilità di effettuare 5 sostituzioni. Secondo lo studio condotto dalla piattaforma di monitoraggio dei social network, le prime due giornate sono statisticamente le più rischiose: 14 di media nella stagione 2017-18 (10,8 nell'intero campionato), 15,5 nel 2018-19 (11,8 in totale) e 23 nella passata stagione (22,2 per ogni turno). Gli infortuni muscolari hanno avuto un picco a inizio campionato (+34% nel 2018-19 e +20% nel 2019-20).
Numeri che trovano conferme anche in Premier League, dove nelle scorse settimane la piattaforma Zone7 - specializzata nella previsione del rischio di infortuni, che collabora con 35 squadre di calcio professionistiche in tutto il mondo - ha reso noti i risultati di una sua ricerca, citata da Bbc Sport. Secondo questo studio giocare otto partite in un periodo di 30 giorni aumenta l'incidenza di infortuni del 25% rispetto a giocarne da quattro a cinque nello stesso lasso di tempo. Questo perche' nell'arco di una stagione solo il 4% dei giocatori si trova ad affrontare ritmi cosi' serrati.