Gianmarco Pozzecco resta l'allenatore della Dinamo Sassari. La società sarda gli ha dedicato un toccante video che sembrava annunciare la separazione prima della conferenza stampa in cui il presidente Stefano Sardara, in compagnia dello stesso Pozzecco, ha smentito tutte le ultime indiscrezioni di litigio e divorzio: "Siamo amici e abbiamo riflettuto sullo stato delle cose - ha dichiarato il presidente Sardara -. Ho letto tante cavolate vergognose, non ci sono chissà quali retroscena da raccontare. Stavamo solo riflettendo, Pozzecco resta l'allenatore".
"Io e Stefano viviamo la Dinamo in maniera viscerale, forse troppo, ma non preoccupatevi perché continueremo a farlo per il bene di questa società - ha commentato Pozzecco -. Vogliamo continuare a vivere quello che abbiamo vissuto in questi 15 mesi fantastici, che mi hanno gratificato molto con l'aiuto di un'isola intera. Oggi più che mai capisco cos'ha portato Gigi Riva a fare determinate scelte qui. Non vedo l'ora di abbracciare i miei giocatori e il mio staff".
Qualche schermaglia e confronto accesso, ma niente rottura tra le parti: "L'umore dei tifosi ci interessa, ma le scelte aziendali si fanno a prescindere - ha continuato il presidente Sardara -. Non abbiamo cambiato idea in corsa, non abbiamo pensato al divorzio con Pozzecco, stavamo solo facendo un check sulla situazione. Io e il Poz spesso ci tiriamo i piatti, anche da prima che fosse allenatore. In questo momento eravamo tranquilli e tutte le cose che abbiamo letto erano tutte caz...te".
"Non abbiamo nascosto il fatto di esserci seduti a un tavolo per discutere il bene della società - ha invece commentato Pozzecco -, ma viviamo in un mondo in cui conta dare prima la notizia piuttosto che verificarla. Siamo arrivati a una conclusione diversa rispetto a quello che in molti hanno dedotto. Sono molto contento di essere ancora l'allenatore della Dinamo. Io e il presidente abbiamo caratteri forti e continueremo spesso a scontrarci come abbiamo sempre fatto. Poi magari un giorno ci divideremo, ma quando sarà sarete voi giornalisti i primi a saperlo e non noi i primi a saperlo da voi".