ROMA

Roma, Pallotta a Friedkin: "Ultima offerta irricevibile, ma pronti ad ascoltarlo"

"Invecchiando sto pensando al futuro e vorrei lasciare la società in mani ottime"

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La Roma sta attraversando un momento complicato a livello societario, sia per questioni tecniche che per quanto riguarda le trattative per la cessione del club. E per chiarire la situazione è intervenuto direttamente il presidente giallorosso. "L'ultima offerta semi-concreta che abbiamo ricevuto dal gruppo Friedkin non era minimamente accettabile - ha spiegato James Pallotta ad asroma.com - . Se avesse i soldi e volesse parlare ancora e avanzare un'offerta tale da essere ritenuta accettabile da tutti noi per la Roma, lo ascolteremmo".

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"Vorrei qualcuno che sia una buona guida per la Roma e che le permetta di poter competere come a tutti noi piacerebbe", ha aggiunto il patron giallorosso. "Personalmente sento di avere due responsabilità principali: fare ciò che è meglio per la Roma e anche fare ciò che è meglio per il gruppo di investitori e gli azionisti - ha proseguito -. Abbiamo investito oltre 400 milioni di euro in questo progetto, una cifra considerevole, cercando sempre di fare la cosa giusta per la Roma". "Non ho preso un centesimo dal Club, mai. Abbiamo investito - ha precisato poi Pallotta -. Anche nelle ultime settimane".

"Il gruppo Friedkin si è avvicinato a noi lo scorso autunno e verso la fine dell’anno stavamo iniziando a trovare un accordo - ha spiegato il presidente della Roma ripercorrendo la trattativa per la cessione della società -. Abbiamo approfondito i dettagli, nei quali spesso si nascondono le difficoltà, ma dopo le modifiche apportate dai loro avvocati e banchieri, l'offerta ha iniziato a trasformarsi in qualcosa di sempre meno appetibile sia per la Roma sia per il nostro gruppo di investitori". "Non sono sicuro se le persone sconvolte capiscano come si costruisce un accordo del genere, ma non funziona con il seller-financing - ha proseguito -. In fin dei conti, se voglio comprare una casa non mi aspetto che il venditore riduca il prezzo richiesto inizialmente per coprire i costi di tutte le ristrutturazioni che ho in mente di fare. Non è così che funziona". "Friedkin potrebbe essere il proprietario ideale per la Roma?  Forse. Non lo sappiamo", ha continuato Pallotta. "Io so solo che quando sono entrato nel Club avevo molto da imparare e per loro non sarebbe diverso - ha aggiunto il presidente giallorosso -. Quindi, è impossibile sapere se il Gruppo Friedkin possa essere o meno il salvatore della Roma, come alcuni pensano, oppure il miglior proprietario. La cosa certa è che abbiamo persone che continuano a contattarci e vogliono parlare con noi e, da fiduciari, dobbiamo ascoltarle". "Ora voglio solo cercare di assicurarmi che, qualsiasi cosa accada alla Roma, sia la migliore per il Club, che sia con una vendita, con un nuovo investitore o con me stesso e l’attuale gruppo di investitori", ha proseguito.

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Infine qualche battuta sui progetti futuri legati al club. "Beh, invecchiando sto pensando al futuro e vorrei lasciare il Club in mani ottime, solide - ha spiegato Pallotta -. Vorrei qualcuno che sia una buona guida per la Roma e che le permetta di poter competere come a tutti noi piacerebbe". "Fino a quel momento, continuiamo a sostenere la Roma in tutti i modi e a investire denaro nel Club, per poterci assicurare di competere nei tornei più importanti ai più alti livelli - ha continuato -. Io, assieme ad altri investitori, ho sicuramente messo più di quanto mi sia stato richiesto a livello personale, perché ho sempre cercato di fare il meglio per la Roma". "In questo momento c'è incertezza ovunque nel calcio, non è di certo una cosa legata solo alla Roma - ha concluso il patron -. Ci sono tante componenti in movimento nel calcio e molto può dipendere da potenziali investimenti nel Club. Nessuna società al mondo sa come andrà a finire la finestra di mercato questa estate o in inverno, ma alla fine dobbiamo fare la cosa migliore per la Roma”.

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