Il titolo di campione di Germania, il trentesimo della storia e l'ottavo consecutivo, è cosa fatta: il Bayern Monaco vince la Bundesliga e lo fa imponendosi per 1-0 a Brema contro il Werder, al termine di una partita non facile. A deciderla è Robert Lewandowski, che al 43' segna il suo gol numero 31 in questo campionato (record assoluto per lui). Nel finale Bayern in 10 per l'espulsione di Davies e salvataggio decisivo di Neuer su Osako.
WERDER BREMA-BAYERN MONACO 0-1
Era solo questione di tempo, ma la missione è compiuta. Il Bayern Monaco doveva battere il Werder a Brema per portarsi a +10 sul Borussia Dortmund a tre partite dalla conclusione del campionato: quanto bastava per laurearsi per l'ottava stagione di fila campione di Germania. E la missione viene compiuta in una serata non semplice e al cospetto di un avversario che vende cara la pelle fino al 90' o quasi. Basta però la firma di Robert Lewandowski e i bavaresi possono di nuovo festeggiare. Per la trentesima volta nella loro lunga e gloriosa storia. La prima con Hans-Dieter Flick in panchina, l'ex allenatore ad interim chiamato a sostituire Kovac nel mezzo di una stagione che sembrava completamente storta e che invece si è conclusa con il trionfo anche del suo nuovo tecnico.
La partita inizia subito con un Bayern volitivo, dato che Lewandowski ci prova già al 2' con un gran destro al volo che viene murata dalla difesa di casa. Ma il Werder non vuole fare da sparring partner, anche perché la classifica piange (la squadra è in piena zona retrocessione): Gebre Selassie e Eggestein spaventano quindi Neuer, ma le conclusioni di entrambi si limitano a sfiorare la porta. I ritmi restano però altissimi, visto che dall'altra parte anche Coman e Gnabry si rendono pericolosi. Potrebbe essere Kimmich l'uomo del gol scudetto, ma sulla sponda di sponda di Lewandowski colpisce solo la traversa. Dopo un'ultima occasione firmata Klaassen, però, il Werder capitola. E manco a dirlo a colpire è il solito Robert Lewandowski: il polacco al 43' scatta sul filo del fuorigioco, stoppa con eleganza il pallone scucchiaiato da Boateng e poi con il destro lo schiaccia in rete. Per lui è anche il gol numero 31 in questo campionato, una cifra che non aveva mai raggiunto in carriera.
La partita resta aperta anche nel secondo tempo, con Neuer che salva la vittoria dei suoi uscendo in maniera provvidenziale su Rashica già nei primissimi minuti. Al 55' Lewandowski troverebbe il raddoppio, addirittura con un sontuoso colpo di tacco: un gol bellissimo, stroncato dal fischio dell'arbitro che punisce la posizione di fuorigioco dell'assistman Muller. Sempre Lewandowski, protagonista assoluto della serata del Bayern, ci riprova di testa ma stavolta sbaglia. L'eroe degli ultimi minuti diventa quindi Neuer, che toglie le castagne dal fuoco anche intervenendo di piede ben al di fuori della sua area. La vittoria del Bayern viene messa ulteriormente in discussione dal goffo intervento che vale il secondo cartellino giallo a Davies, ma anche da un possibile rigore per il Werder che l'arbitro non ravvisa (i padroni di casa lamentavano un mani in area). Dopo una conclusione troppo debole di Coman, quindi, è Sargent a sfiorare il gol del pari: perfetto il suo colpo di testa, ancora di più il volo di Neuer che blinda il risultato. E consegna il Meisterschale ancora una volta al Bayern.
BORUSSIA MOENCHENGLADBACH-WOLFSBURG 3-0
Una vittoria fondamentale, per tornare almeno per una notte quarto in classifica e virtualmente qualificato alla prossima Champions League (nell'attesa del Bayer Leverkusen, impegnato domani dalla sfida interna con il Colonia). La ottiene il Borussia Moenchengladbach, che senza particolari grattacapi ha la meglio sul Wolfsburg rendendone più complicato il cammino verso l'Europa. Per i padroni di casa si mette tutto per il migliore dei versi già all'11', quando Hofmann sfrutta l'illuminante assist di Embolo e con il rasoterra di destro sblocca il punteggio. Il Wolfsburg potrebbe pareggiare, ma la mira di Klaus non è perfetta. Ci pensa quindi Hofmann a chiudere virtualmente la partita alla mezz'ora, con il destro su apertura di Ginter che vale 2-0 e doppietta personale. Gli ospiti non reagiscono, e già nel primo tempo Embolo e Traoré potrebbero triplicare. La ripresa non cambia il senso della partita: lo scatenato Hofmann sfiora un'altra gioia personale, mentre i tentativi degli ospiti con Klaus e Schlager sono velleitari. Embolo sbaglia tutto con un facile colpo di testa a pochi passi dalla porta, ma il terzo gol del Gladbach è nell'aria e alla fine arriva: lo segna Stindl al 65' su palla velenosissima persa dal Wolfsburg. E la partita può davvero considerarsi finita, con gli uomini di Rose che per una notte si riprendono la qualificazione alla Champions League.
FRIBURGO-HERTHA BERLINO 2-1
Un secondo tempo pieno di emozioni allo Schwarzwald-Stadion, dove il Friburgo abbatte l'Hertha Berlino nel nome di Vincenzo Grifo e inizia a sognare per davvero la qualificazione all'Europa League. Partono meglio gli ospiti, che non sfruttano però un quarto d'ora di sostanziale predominio e permettono al Friburgo di riprendere campo con il trascorrere dei minuti. Il punteggio però non si sblocca, nonostante la buona vena di Grifo da fermo e la poca concretezza di Holer sul miglior pallone del primo tempo. L'Hertha così sogna il vantaggio a inizio ripresa, quando al 52' è Lukebakio a scaraventare il pallone nel sette. Il Var però annulla, e quasi subito il Friburgo ne approfitta. Al 61' infatti è proprio Grifo a portare in vantaggio i suoi, grazie a una punizione sul primo palo che sorprende un tutt'altro che perfetto Jarstein. Già al 66' però arriva il pareggio, realizzato dal dischetto da Ibisevic dopo che Koch aveva steso in area Pekarik. L'uomo della vittoria diventa quindi Petersen, in campo da appena dieci minuti e che sfrutta un folle disimpegno difensivo dell'Hertha per decidere il match al 71'.
UNION BERLINO-PADERBORN 1-0
Nella notte del trionfo del Bayern, c'è anche chi saluta la Bundesliga: è il Paderborn, che cade sul campo dell'Union Berlino e saluta aritmeticamente la Bundesliga. I padroni di casa sono certamente in una posizione di classifica più tranquilla, ma già dai primi minuti sembrano avere la partita in mano, costruendo due buone occasioni con Promel e Reichel. Per il Paderborn piove sul bagnato, dato che già al quarto d'ora si ferma per infortunio Strohdiek (al suo posto Drager). Mamba prova a costruire un'azione per gli ospiti, che però si fanno male da soli al 27', quando Zolinski confezione di testa il più classico degli autogol su una punizione dalla tre quarti dell'Union. Il Paderborn tenta la scossa nella ripresa, ma la partita non si raddrizza: sul bolide di Vasiliadis salva un difensore, quindi è lo stesso Zolinski a provarci dall'altra parte ma non ha fortuna. L'Union quando attacca, però, fa paura: lo dimostra Andrich, che colpisce il palo. Gli ultimi assalti del Paderborn sono affidati a Proger e Vasiliadis, ma a nulla valgono. E la Bundesliga conosce così la sua prima retrocessa del 2020.