La seconda venuta di Ibra in rossonero (per usare una delle metafore mistiche che tanto piacciono allo svedese) è arrivata alla conclusione. Il pensiero di poterlo sostituire con uno degli attaccanti più quotati del calcio mondiale, come Luka Jovic, manda giustamente in fibrillazione i tifosi del Milan, nonostante l'ultima stagione, non proprio esaltante, al Real che si era svenato la scorsa estate per portarlo a Madrid. L'episodio che ha chiuso i rapporti con la dirigenza dei blancos è l'infortunio casalingo che gli sta impedendo di prendere parte alle ultime partite della Liga. La suggestione, per il calcio italiano, è quella di vedere insieme la coppia Jovic-Rebic, che ha già avuto modo di farsi apprezzare in Bundesliga per due stagioni nell'Eintracht Francoforte.
I due hanno le caratteristiche giuste per giocare insieme. Si completano in modo naturale. Jovic è una punta centrale, anche se sa rendersi pericoloso partendo dalle corsie esterne, Rebic è più portato al movimento e la scelta di schierarlo come punta centrale del 4-2-3-1 di Pioli è stata una scelta legata all'assenza di Ibra, anche se la semifinale di Coppa Italia contro la Juve non è un test attendibile, visto che si è fatto cacciare dopo un quarto d'ora.
La coppia Jovic-Rebic, nell'Eintracht Francoforte, copriva la parte avanzata di un 4-4-2. In altre situazioni, con Haller titolare, l'attaccante milanista ha giocato come esterno a sinistra. Il serbo, nella prima stagione in Bundesliga, ha sommato 22 presenze con 8 reti. Nella seconda è arrivata la consacrazione internazionale: 17 gol in 32 partite. Per Rebic, nei due anni passati di fianco all'attuale attaccante del Real, invece, 77 presenze e 17 reti.
Insomma, i due, insieme, sembrano proprio funzionare bene. Se il Milan riuscirà a portarsi a casa il serbo, Rangnick avrà un'ottima base su cui ricostruire un grande Milan.