#Sport4Recovery, iniziativa collettiva col fine di riaprire lo sport organizzato il più rapidamente e al massimo della sicurezza possibile, cerca di smuovere l'Italia sportiva dal punto di vista economico e della salute fisica e mentale. Il progetto, presentato ieri, mira a comunicare non solo con politica e istituzioni ma anche con la comunità scientifica per evidenziare l’importanza dello sport per il recupero della salute mentale e fisica.
I sottoscrittori della campagna chiedono di riconoscere l'importanza dello sport organizzato per i suoi benefici sulla salute sociale, fisica e mentale, soprattutto dopo i mesi di lockdown che hanno limitato la possibilità di atleti e fan di partecipare e assistere agli eventi sportivi; collaborare con le federazioni e gli organi di governo dello sport allo sviluppo e all’approvazione di protocolli dettagliati, che consentano la riapertura tempestiva delle strutture e dei centri sportivi per l’allenamento e le competizioni; tutelare il settore dello sport da ulteriori danni economici e strutturali, supportando attivamente lo sviluppo di un percorso sostenibile per la riapertura in massima sicurezza per tutte le persone coinvolte; semplificare le norme di viaggio e di trasferta nazionali e internazionali per atleti élite, squadre e funzionari, in linea con i protocolli di salute pubblica e sicurezza; considerare le esigenze di ogni singolo sport; supportare gli sport femminili sia a livello di base, sia di élite e tenere conto dell'importanza dello sport per le persone diversamente abili.
Inoltre #Sport4Recovery chiede di permettere agli spettatori di partecipare a eventi sportivi dal vivo, consentire la riapertura di club e strutture sportive amatoriali e iniziare a semplificare le normative nazionali e internazionali sui viaggi e le trasferte per spettatori e tifosi.
"Appoggio pienamente #Sport4Recovery e non vedo l'ora di riprendere le gare in sicurezza dopo il lockdown e poterci ritrovare tutti al meglio - fisicamente, mentalmente ed emotivamente. La riapertura dello sport organizzato è certamente la spinta di cui tutti abbiamo bisogno, non solo noi atleti, ma anche i tifosi e appassionati di sport, che ogni giorno praticano la loro disciplina preferita” ha commentato Filippo Tortu, primatista italiano dei 100 metri e finalista alla Doha 2019 IAAF World Athletics Championships.