Proseguono le indagini per chiarire la dinamica dell'incidente di Alex Zanardi. Per far luce sull'andatura dell'handbike, i carabinieri hanno prelevato dei dati dal sistema Gps del ciclista che pedalava accanto all'ex pilota poco prima dello schianto a Pienza. Secondo quanto si apprende, le registrazioni dovrebbero servire per chiarire l'ora esatta dello scontro col camion, il dislivello compiuto dalle biciclette e la frequenza di pedalata. Numeri che dovrebbero essere analizzati da un perito informatico che la Procura potrebbe nominare a breve.
La "scatola nera" del computer di bordo di Marcello Bartolozzi, 66enne architetto e cicloamatore di Sinalunga che viaggiava a fianco del campione venerdì scorso al momento dell’impatto, potrebbe essere decisiva per stabilire cosa è accaduto a Zanardi. Dai dati in mano agli investigatori si potranno ricavare informazioni fondamentali per stabilire la velocità a cui viaggiava Alex e i motivi per cui ha perso il controllo del mezzo finendo contro il camion dopo una curva. Dettagli che, nel dettaglio, verranno affiancati alla perizia sull'handbike in carbonio per capire cosa abbia fatto perdere aderenza alla ruota sinistra. Al momento sarebbero tre le ipotesi al vaglio della Procura: una frenata improvvisa, velocità eccessiva o un problema tecnico al mezzo.
ALEX SOMMERSO DAI MESSAGGI DI AFFETTO
Intanto, un flusso continuo di messaggi, telegrammi, telefonate sta continuando ad arrivare all'ospedale di Siena da parte di persone che vogliono dimostrare la propria vicinanza ad Alex Zanardi. Incoraggiamenti, auguri, grandi 'forza Alex' provengono non solo dall'Italia, ma si può dire da tutto il mondo, anche dall'Australia e dagli Stati Uniti dove Zanardi ha corso e vinto ben due campionati di Formula Cart. La portineria del policlinico è diventata il punto di contatto fra il pubblico che lo ammira e Zanardi che lotta nella terapia intensiva, dove anche oggi le condizioni cliniche vengono date per stazionarie e l'impegno certosino di medici e infermieri non viene meno un attimo. Anche per la gestione di questa corrispondenza c'è un criterio organizzato: tutto viene depositato all'ufficio Urp, che la custodisce, e qui vanno a ritirarla i familiari. La moglie Daniela e il figlio Niccolò, come i familiari degli altri pazienti, anche oggi hanno utilizzato i due momenti permessi dall'ospedale per stare vicino ad Alex, nella sua stanza. Si tratta di un'ora in tutto nella giornata (due volte per mezz'ora) e con l'obbligo di indossare le protezioni anti-Covid.