La storia di Laura Strati è quella di un'atleta di primissimo piano, che compete da anni ai massimi livelli nonostante non appartenga a nessuno dei gruppi sportivi militari italiani. È 7 volte campionessa italiana (4 titoli indoor e 3 outdoor) e il 6,72 ottenuto ad Avila nel 2017 ne fa la detentrice della terza prestazione italiana all-time nel salto in lungo (dietro a Valentina Uccheddu e Fiona May). Per quasi tutta la sua carriera ha però dovuto autosostenersi, districandosi tra il lavoro e gli allenamenti. Oggi vive a Roma, si allena con l'ex triplista Paolo Camossi ed è alla ricerca di un impiego che le permetta di mantenersi economicamente senza dover sottrarre del tempo al suo grande obiettivo: Tokyo 2021.
Laura, in realtà, ha avuto una parentesi come atleta dell'Esercito. Un'esperienza che ricorda con piacere, ma anche con una nota di amarezza per come si è conclusa anzitempo: "Faccio atletica da sempre (è cresciuta nella Gs Marconi Cassola, la società sportiva dei genitori, in provincia di Vicenza, ndr). Il 2011 è stato il mio anno migliore a livello di prestazioni, l'Esercito si è fatto avanti e io mi sono arruolata. Dopo un annetto non mi hanno rinnovato il contratto e mi hanno lasciata a piedi. È stata una delusione. Gli anni successivi ho provato a rientrare, ma mi si diceva sempre che non ero abbastanza forte, nonostante ci fossero atleti meno performanti di me".
A un periodo di impasse, vissuto tra lavoro, studio e allenamenti, è seguito un primo momento di svolta, quando nel 2016 si è trasferita a Madrid per un tirocinio nel corso della laurea specialistica in Relazioni Internazionali: "Lavoravo come traduttrice per un'azienda e mi allenavo con degli atleti spagnoli - racconta - In quel periodo ho preso la decisione di puntare a Tokyo. Dal 2017 al 2019 mi sono mantenuta facendo la freelance e con il sostegno della Fidal, oltre naturalmente a quello dell'Atletica Vicentina (sponsorizzata da Brazzale s.p.a, ndr), la mia società storica".
Poi, verso la fine dell'anno scorso, la decisione di tornare in Italia. Finito il sostegno della Federatletica, le si è avvicinata l'associazione "Orgoglio del riscatto", che riunisce dirigenti sportivi ed ex atleti a supporto degli azzurri impegnati nelle competizioni internazionali: "È un aiuto importante, ma non sufficiente, mi sono messa a cercare lavoro qui a Roma, sto valutando delle proposte, ma non è per niente facile perché devo conciliarlo con la possibilità di allenarmi almeno 6 giorni a settimana".
D'altronde, per gli atleti italiani non è semplice gareggiare al top senza farlo sotto l'egida delle Forze Armate: "È un po' limitante - spiega Laura - Gli sponsor privati investono veramente poco nell'atletica, anche perché c'è pochissima comunicazione. I social ci aiutano, però di fatto è tutto nelle nostre mani. I Gruppi Sportivi militari purtroppo sono visti da molti come un fine e non come un mezzo. Una volta entrati si percepisce uno stipendio fisso e si finisce per sedersi un po'. Ho conosciuto tanti che sono rimasti intrappolati in questo sistema. Invece dovrebbe essere solamente uno strumento per poter competere ai massimi livelli".
Di recente ha anche lanciato un format sul suo canale Instagram, in cui spiega come si traducono i termini dello sport in altre lingue: "Durante il periodo del lockdown sono tornata dai miei e mi è venuta questa idea, avendo un po' di tempo siamo diventati tutti un po' più creativi...".
Il grande obiettivo, chiaramente, è l'Olimpiade, ma considerando il rinvio di un anno a causa della pandemia è necessario ragionare uno step per volta: "La stagione outdoor ricomincia l'11 luglio a Vicenza, al meeting Brazzale, poi il 16 luglio c'è il meeting di Savona e a fine agosto i Campionati italiani a Padova". Il tutto in attesa del Golden Gala di settembre (spostato da Napoli a Roma, allo Stadio dei Marmi) e dei Mondiali indoor del 2021, ultima tappa di avvicinamento a Tokyo 2021.
L'allenamento è tutto proiettato verso il Giappone: "Con il mio allenatore sto cercando di aumentare molto il livello di velocità, il target è quello di superare i 6,80 per diventare la seconda italiana di sempre, solo dietro alla grande Fiona. E fare una bella figura alle Olimpiadi".
A proposito di Fiona May, tra l'altro, Laura ha anche avuto l'occasione di confrontarsi direttamente con la figlia della leggendaria lunghista azzurra, Larissa Iapichino, in occasione degli italiani indoor di febbraio: "È ancora giovanissima, ma è molto talentuosa e sta dando segnali di crescita. Ad Ancona l'ho battuta di poco (medaglia d'oro per Laura, argento per Larissa, ndr). È stata una vittoria di esperienza diciamo. Sicuramente sarà una delle mie avversarie nell'immediato futuro".