Il poker al Lecce e il +7 sulla Lazio (anche se con una partita in più) non inganna i tifosi della Juventus e neppure Maurizio Sarri che non si è nascosto parlando di "partita fisicamente sofferta" nonostante abbia fatto un plauso ai suoi per la mentalità. La Signora zoppicante della ripartenza post-pandemia non può essere solo questione di condizione fisica e mostra progressi lenti soprattutto per le difficoltà del centrocampo ma si aggrappa a piene mani all'imperforabilità della difesa e dalla vena dei tre davanti, visto anche il ritorno di Higuain.
Zero gol subiti da quando è ripreso il calcio giocato: questo recita la statistica relativa alla difesa bianconera, anche se è riduttivo parlare della sola linea di fronte a Szczesny o Buffon. Nonostante il buon momento di Bonucci-De Ligt, la Juve ha ridefinito il proprio concetto di emergenza sugli esterni bassi dovendo schierare contemporaneamente per 90' Matuidi e Cuadrado: un plauso dunque all'organizzazione della squadra in toto, si va oltre i meriti del singolo reparto. E questo nonostante un centrocampo che continua a faticare maledettamente, anche se più in costruzione che in ripiegamento.
Per il rush finale, tra corsa scudetto e Champions League, qui sta il punto: mettere ordine nella linea mediana. Un problema che la Juve si porta dietro da inizio stagione a dire il vero, quando lacune, errori dei singoli ed equivoci tattici erano però mascherati da un super Pjanic. Ora che il bosniaco vive un momento di appannamento fisico, e lo scambio con Arthur probabilmente non lo aiuta in quanto a serenità psicologica, solo Bentancur (da monitorare il problema fisico che l'ha costretto ad uscire contro il Lecce) regala spunti positivi per Sarri. Ramsey e Rabiot non si sono mai integrati veramente, la fragilità muscolare di Khedira non è una novità e se Matuidi deve finire in difesa...
Per fortuna i tre, visto il rientro di Higuain, davanti sono una garanzia. Anzi, per la prima volta stagionale Cristiano Ronaldo, Dybala e il Pipita sono andati in rete nella stessa partita: questo sì, scatena il sorriso di Sarri.