DOPO IL RECLAMO

Red Bull e DAS, Horner: "Ci lavoriamo anche noi"

Il team principal di Red Bull ha svelato di non aver intenzione di ricorrere in appello dopo il respingimento del ricorso

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"Volevamo chiarezza perché è una parte del regolamento molto complessa. Solo con un reclamo potevamo avere delle informazioni chiare e certe dalla FIA". Così Christian Horner, team principal di Red Bull, ha spiegato i motivi dietro al reclamo presentato ieri, al termine della prima giornata di libere, contro Mercedes ed il sistema DAS. Il rigetto, però, non è visto del tutto come una sconfitta dalla scuderia austriaca.

Il fine settimana di Spielberg, il primo in una stagione di F1 resa atipica per l'emergenza coronavirus, si è subito infuocato per le proteste della Red Bull. Dopo aver visto Mercedes utilizzare il sistema DAS già nelle libere, Horner ed i suoi hanno presentato reclamo per delle anomalie sulla monoposto britannica che avrebbero aggirato due articoli del regolamento, nello specifico gli articoli 3.8 e 10.2.3 sulla rigidità dei dispositivi aerodinamici e le modifiche al sistema di sospensione. Nonostante il reclamo sia stato respinto, Red Bull guarda il bicchiere mezzo pieno: "Conosciamo l'esito, sappiamo che il DAS è considerato legale er questa stagione e ora dobbiamo sfruttare questa tecnologia anche per la nostra macchina".

"Non faremo appello a questa decisione - ha proseguito il team principal Red Bull- probabilmente non cambierebbe nulla perché la FIA ha questa idea sul sistema. Abbiamo presentato la protesta venerdì proprio per non rovinare il weekend di gara e volevamo solo ottenere qualche chiarimento su un’area del regolamento molto complessa".

Horner poi non ha nascosto l'ambizione di poter vedere presto un sistema DAS made in Red Bull sulle monoposto di Verstappen e Albon: "Stiamo studiando anche noi una soluzione simile, ma le tempistiche possono essere lunghe perché non bisogna dimenticare che la Mercedes ci lavora da due anni. Il processo è piuttosto complicato. Non è uno sistema che può essere messo in macchina in un paio di mesi, serve tanto tempo e ogni cosa deve guadagnare il proprio posto in auto".