L'Inter di Antonio Conte è uscita con le ossa rotte dal match di San Siro contro il Bologna e il tecnico nerazzurro ha ritenuto fosse importante un lungo confronto con i giocatori per ragionare su cosa non ha funzionato. L'allenatore, insieme all'amministratore delegato del club Beppe Marotta, si è intrattenuto per circa un'ora dopo il triplice fischio a parlare con i suoi ragazzi. Non una strigliata, ma un semplice faccia a faccia tra calciatori, tecnico e società.
Un'ora e mezza dopo il termine del match Antonio Conte si è presentato davanti ai giornalisti: "Sono molto arrabbiato, in primis con me stesso: sono il responsabile. Anche i giocatori devono esserlo".
Tanta delusione per il tecnico nerazzurro: "Le situazioni si valutano solo affrontandole. Per me questo è il mio primo anno di lavoro con l'Inter e ho preso un pacchetto preconfezionato, con tante situazioni da migliorare. Al tempo stesso, dico anche che è giusto metterci tutti in discussione, io per primo. Sono stato chiamato qui per un progetto vincente e per riportare l'Inter a vincere. Chiaramente la vittoria non arriva dall'oggi al domani, ma tante situazioni lasciano molta amarezza: pensi di essere a un livello e invece sei a uno molto più basso. Da qui alla fine dovremo dimostrare tutti di meritare l'Inter. Altrimenti è giusto prendere anche altre decisioni".
Sul rigore battuto da Lautaro Martinez e non da Lukaku ha preferito glissare: "Sono situazioni che devono rimanere all'interno dello spogliatoio".