Il 9 luglio 2006 il calcio italiano toccava uno dei punti più alti nella propria storia. La Nazionale azzurra, allenata da Marcello Lippi, superò la Francia ai rigori e si laureò campione del Mondo per la quarta volta. Quattordici anni esatti dopo quell’incredibile trionfo a Berlino, i 23 campioni azzurri hanno quasi smesso tutti di giocare: si sono sparsi in giro per il mondo e hanno intrapreso diverse carriere. Con alterne fortune.
L’unico che è rimasto ancora in attività è Gianluigi Buffon che, a 42 anni di età, ha recentemente sorpassato Paolo Maldini come numero di presenze in Serie A (648), stabilendo così un nuovo record. Angelo Peruzzi e Marco Amelia, i due portieri di riserva di quella spedizione in terra tedesca (nonché gli unici due tra i convocati a non scendere in campo nemmeno per un minuto), sono ora rispettivamente club manager della Lazio ed ex allenatore della Vastese (club che milita in Serie D), dalla quale è stato sollevato dall’incarico nel gennaio scorso.
Italia campione del mondo 2006, cosa fanno oggi gli azzurri
L’indimenticabile capitano e leader difensivo dell’Italia del 2006, Fabio Cannavaro, allena adesso il Guangzhou Evergrande, squadra della Super League cinese. E proprio in Cina Cannavaro è stato anche ct ad interim mentre Lippi era direttore tecnico. Anche Marco Materazzi si è cimentato nei panni di allenatore ma in India, precisamente al Chennaiyin, dove aveva chiuso la carriera da difensore. Si occupa di promuovere il proprio brand nell’abbigliamento sportivo.
L’eroe della fase finale di Germania 2006, Fabio Grosso, dopo i primi incarichi nelle giovanili della Juventus, ha guidato Bari e Verona in Serie B, prima della recente (e poco fortunata) esperienza a Brescia. Percorso diverso invece per Gianluca Zambrotta: dopo avere allenato in India e Cina, l’ex terzino di Juventus e Milan è diventato presidente onorario del Como, dove iniziò a giocare, prima di assumere il ruolo di dirigente sportivo e consigliere federale dell’Aic, nonché ambasciatore Uefa per Euro 2020. Altri difensori campioni del mondo che hanno intrapreso la carriera dell’allenatore sono Alessandro Nesta, che ora è al Frosinone dopo l’esperienza negli Stati Uniti, e Massimo Oddo (fino a pochi mesi fa al Perugia). Andrea Barzagli e Cristian Zaccardo hanno dato l’addio al calcio l’anno scorso: il primo è stato poi fino allo scorso maggio collaboratore dello staff tecnico guidato da Sarri.
Per quanto riguarda i centrocampisti, Andrea Pirlo ha avuto un breve trascorso da opinionista televisivo e ha ottenuto la qualifica Uefa A, che abilita all’allenamento di tutte le formazioni giovanili e delle prime squadre fino alla C; è un serio candidato come nuovo allenatore della Juventus Under 23. Gennaro Gattuso ha appena trionfato in Coppa Italia alla guida del Napoli, dopo diverse esperienze complicate come allenatore. Destini diversi per tre grandi ex romanisti: Francesco Totti ha lasciato la Roma, anche come dirigente, un anno fa e ora dirige un’agenzia di scouting di calciatori, Daniele De Rossi ha lasciato il calcio giocato a gennaio dopo sei mesi al Boca Juniors e adesso vorrebbe allenare, mentre Simone Perrotta è il vicepresidente del Settore Giovanile Scolastico della Figc, nonché responsabile del dipartimento Junior dell’Assocalciatori.
Mauro Camoranesi ha allenato in Sudamerica e frequentato il corso di Coverciano per allenare in Europa e attualmente è tecnico del Tabor Sezana, in Slovenia. Troviamo invece alla guida della formazione Berretti del Sassuolo Simone Barone, che ancora oggi scherza su quel passaggio mai ricevuto da Inzaghi in occasione del gol alla Repubblica Ceca.
Nel reparto offensivo, lo stesso Filippo Inzaghi è reduce da una straordinaria cavalcata promozione in Serie A grazie al suo Benevento da record, mentre il suo ex compagno d’attacco alla Juventus Alessandro Del Piero è stato per un certo periodo opinionista in tv per poi buttarsi nel mondo della ristorazione, partecipando anche ad eventi di beneficenza. Luca Toni, dopo una breve esperienza al Verona come dirigente, ha conseguito la licenza come allenatore ed è stato opinionista televisivo, mentre Alberto Gilardino ha smesso di suonare il violino nel 2018 allo Spezia ma non ha perso tempo, gettandosi nella carriera da allenatore: dopo una breve esperienza alla guida del Rezzato in Serie D, ha accettato la panchina della Pro Vercelli in Serie C. Vincenzo Iaquinta è fuori dal mondo del calcio, coinvolto anche in una vicenda giudiziaria.
Infine il ct di quella notte magnifica: Marcello Lippi vincerà tre campionati sulla panchina del Guangzhou, prima delle due esperienze sulla panchina della Nazionale cinese.