"Il Lodo emesso dal TAS di Losanna, ultimo grado di giustizia sportiva mondiale, nella vertenza che vedeva contrapposti il Manchester City all'Organo di Controllo Finanziario dell'UEFA (CFCB) è uno dei lodi più importanti degli ultimi anni. Con tale Lodo il TAS ha dato ragione agli inglesi accogliendone parzialmente l'Appello contro l'esclusione per due anni dalle coppe europee decretata dal CFCB che, il 14 febbraio scorso, aveva sanzionato il City escludendolo per due anni dalle Coppe stesse. Bisognerà attendere le motivazioni del Lodo per capire esattamente l'iter logico-giuridico che ha indotto i tre colleghi del Panel TAS, con i quali, in passato, ho lavorato in alcuni Panel, ad accogliere l'Appello del City". A Sportmediaset.it parla l'avvocato Angelo Cascella, per dieci anni Giudice del TAS di Losanna ed esperto di diritto sportivo nazionale ed internazionale, ora consulente legale di Società, Calciatori e Procuratori Sportivi.
"Da quanto si evince nel dispositivo del Lodo, la gran parte delle violazioni poste alla base della pronuncia nei confronti del City sono state considerate non provate e prescritte. Il City è stato comunque ritenuto colpevole di non aver collaborato con la CFCB durante la attività di indagine e, per tale motivo, è stata ad esso imposta una multa di 10 milioni di euro mentre non è stata ritenuta appropriata la sanzione della esclusione dalla partecipazione alle Coppe Europee".
Le conseguenze economiche sono importantissime per il City visto che l'esclusione per due anni dalle Coppe avrebbe potuto indurre molti tesserati -e lo stesso Guardiola- a lasciare la società che, inoltre, dalla mancata partecipazione alle Coppe, avrebbe ricevuto centinaia di milioni di euro di danno.
"Dalla prime reazioni internazionali mi è parso di cogliere sentimenti contrastanti nei confronti di tale pronuncia. Secondo molti essa toglie credibilità alla UEFA e al principi del Financial Fair Play. Per altri sembrerebbe che le squadre ricche possano godere di una protezione da parte delle autorità sportive, il che è francamente inaccettabile e non corrisponde al vero viste le precedenti condanne di club importanti. In Spagna, il Presidente della Liga, Tebals, è stato molto duro nei confronti del TAS" spiega Cascella.
L'avvocato assicura: "In realtà il TAS è un organo indipendente, composto da colleghi di altissima professionalità, provenienti da ogni parte del mondo, i quali sono chiamati ad applicare le regole di diritto ed i Regolamenti che disciplinano le questioni giuridiche ad esso sottoposte le quali potrebbero essere sfuggite all'Organismo dell'UEFA che aveva condannato in primo grado il City, una fra tutte la questione fondamentale della prescrizione. I componenti del Panel -l'Avv. Rui Botica Santos, il Prof. Ulrich Hass ed Andrew Mc Dougall- sono professionisti di grande esperienza. Per saperne di più occorrerà comunque attendere la pubblicazione delle motivazioni".
Con un proprio comunicato ufficiale l'UEFA ha preso atto della pronuncia del TAS contenuta nel dispositivo (da cui si evince la avvenuta prescrizione quinquennale delle presunte violazioni che, peraltro, non sarebbero state sufficientemente provate) ed ha comunque evidenziato che negli ultimi anni il Financial Fair Play ha svolto un ruolo importante nel proteggere i club e nell'aiutarli a raggiungere la sostenibilità finanziaria e che l'Uefa e l'ECA continueranno a rispettare tali principi.
L'intricata vicenda legale prende spunto da un'inchiesta svolta dal settimanale tedesco Der Spiegel secondo il quale, il Manchester City avrebbe violato le regole del Financial Fair Play dettato dall'UEFA nel periodo compreso fra il 2012 ed il 2016. Tali documenti erano stati trasmessi allo Spiegel da Rui Pinto, cittadino portoghese, ora agli arresti domiciliari ed accusato di hackeraggio, che tramite una piattaforma Football Leaks ha rilevato una serie di presunti scandali del mondo del calcio. Già nel 2014 il City era stato invischiato in una analoga vicenda che aveva risolto patteggiando una multa di oltre cinquanta milioni di euro.