VOLLEY GIOVANILE

L'accademia della pallavolo da 115 titoli giovanili: il Progetto Volley Orago

Con il fondamentale apporto della famiglia Bosetti, sono quasi 40 le atlete del settore gialloblù che hanno raggiunto la Serie A

Ogni sport vive di legami destinati a durare in eterno. Formule vincenti composte dai fattori “società” e “allenatore” che entrano negli annali. E anche la pallavolo giovanile, se vogliamo, ha un suo binomio inscindibile, un'equazione che tutti gli appassionati conoscono a memoria. Progetto Volley Orago + famiglia Bosetti = vittorie.

Perché 115 titoli giovanili consacrano questa realtà (quartiere di circa 5mila anime di Jerago con Orago) come una delle società più vincenti nella storia della pallavolo giovanile. Una scalata verso il successo cominciata nel 1993, quando dalla porticina della sede dell'Amatori Atletica Orago sono entrati Franca Bardelli, che per 93 volte ha indossato la maglia della Nazionale, e suo marito, il Prof. Giuseppe Bosetti. D'accordo con il presidente, Angelo Gozzini, si impegnavano a portare il minivolley ad Orago. Ed ecco che 8 anni più tardi, nel 2001, l'Under 13 guidata dalla famiglia Bosetti (con la piccola Lucia in campo, oggi capitana della Savino Del Bene Scandicci), conquistava il primo di quei 115 titoli (di cui 15 scudetti giovanili).

Il segreto di tutte queste vittorie? Un modello di allenamento, quello targato Orago-famiglia Bosetti, che ha fatto scuola ed è stato preso come riferimento: "Nel 2001 abbiamo costruito 'il pallone' con tre campi attaccati alla palestra principale - spiega Angelo Gozzini, presidente da ben 27 anni. Questo ci ha permesso di mettere in pratica il nostro metodo, che poi è stato imitato in Italia dalle società giovanili più importanti: avere tutte le squadre di eccellenza, dall’Under 14 all’Under 18, in allenamento negli stessi orari e su quattro campi in contemporanea. Con tutti gli allenatori presenti e con la supervisione di Bosetti e Bardelli. C’è stato molto scambio, e quindi maggiore crescita per tutti".

Un metodo d'allenamento d’élite che poi si è tradotto sul campo conquistando risultati irripetibili nel giovanile e non solo: "Questo è il 15º anno consecutivo che siamo in Serie B, di cui 9 in B1. Siamo stati tra i primi a far giocare a ragazze di 16, 17, massimo 18 anni, campionati che erano di categorie importanti, come la Serie B1. I primi anni c’erano molto critiche perché la batoste non sono mancate, ma questa è una scelta dettata dall’avere un riscontro sulla categoria giovanile. Giocare a un livello così alto per tutto l’anno permette di trovare vantaggi poi nel giovanile, dove le partite sono più facili".

Da Sylla a Danesi, passando per Parrocchiale, le sorelle Bosetti, PerinelliBianchini, Napodano e non solo. Si perde il conto delle atlete che ad Orago sono diventate grandi. Una scuola di vita e di pallavolo da cui non solo il giovanile, ma tutto il volley italiano ha tratto beneficio.

IL DIARIO DEL VOLLEY GIOVANILE
Cap. 4: L'anno zero del Certosa Volley
Cap. 3: Visette si regala la Serie B1
Cap. 2: Ribechi, la schiacciatrice dei record
Cap. 1: Ituma, a 15 anni sulle orme di Egonu

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