La prima sfida Conte-Gattuso va in scena a inizio anno. Il Napoli cerca di pressare l'Inter chiedendo al suo tridente di aggredire, anche in zona alta, i 3 difensori nerazzurri, mentre l'esterno di centrocampo in zona palla è chiuso dalla scalata della mezzala, con il laterale basso chiamato a schermare l'inserimento sulla fascia dell'intermedio avversario. In questo modo si libera lo spazio per Brozovic che può lanciare le due punte abilissime nel difendere palla, scambiarsela in velocità e premiare l'inserimento dell'altro centrocampista. L'Inter torna con i tre punti dal San Paolo.
Nell'altra partita stagionale, il ritorno di Coppa Italia post lockdown, il Napoli cambia atteggiamento. L'aggressione è meno alta e, insieme con la punta centrale, alla chiusura dei 3 difensori nerazzurri sono chiamate le mezzeali. I due attaccanti esterni, infatti, agiscono in posizione più arretrata per coprire lo spazio tra uno dei centrocampisti centrali e l'esterno corrispondente.
A cambiare, però, è anche la disposizione dell'Inter che schiera dal primo minuto il trequartista alle spalle dei due attaccanti. In più, è diverso l'avvio dell'azione: Barella e Brozovic scendono sulla linea dei difensori facendo salire i centrali sulle fasce e creando la superiorità numerica con l'esterno di centrocampo. La presenza della mezzapunta, poi, permette di avere più qualità e soluzioni in fase offensiva e la possibilità di schermare il play avversario in quella difensiva. In questa occasione, però, la capacità di sfruttare gli spazi lasciati dall'Inter alla ricerca del gol qualificazione permette al Napoli di raggiungere la finale, poi vinta contro la Juve.
Due partite diverse, due atteggiamenti diversi. Quella di stasera, probabilmente, sarà più simile alla gara di Coppa Italia anche se, per scegliere certe soluzioni rispetto ad altre, conta moltissimo lo stato di forma delle squadre. Ed è difficile pensare che possa essere al top a fine luglio dopo un mese e mezzo di partite giocate ogni tre giorni.