Damon Albarn e il Chelsea, finché morte non ci separi

Dai Blur ai Gorillaz, nell'eclettismo di Alban c'è un solo punto fermo

Che anno incredibile fu il 2012 per Londra. La capitale inglese tornò infatti prepotentemente alla ribalta a livello sportivo: nel giro di un paio di mesi, prima la vittoria della Champions League da parte del Chelsea, infrangendo finalmente la maledizione che pendeva sulle squadre della capitale, e poi, in luglio, nientedimeno che i XXXesimi Giochi Olimpici. La cerimonia di chiusura tenutasi ad Hyde Park la sera del 12 agosto, quindi, doveva rappresentare la degna celebrazione di una città che da sempre è punto di riferimento culturale ed artistico.

Una responsabilità, questa, da affidare a cerimonieri all’altezza della situazione: e in effetti chi meglio di un gruppo formatosi tra le vie della città, e da sempre fiero portatore dei suoi valori? Sì, sono abbastanza attempati, ma i Blur ci sono tutti: gli occhialoni e la Fender di Graham Coxon, la timida presenza di Dave Rowentree, il ciuffo di Alex James, e ovviamente la polo d’ordinanza e il volto dai lineamenti perfetti quanto beffardi di Damon Albarn. Il frontman della band, oltretutto, essendo uno sfegatato tifoso dei Blues, è il filo rosso che lega i due avvenimenti estivi.