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Inter, Conte all'attacco: "Serve una società forte e con un progetto da seguire. Poi salgono sul carro..."

Il tecnico nerazzurro non le manda a dire: "Io ho le idee chiare sul percorso da fare, se vogliamo farlo insieme bene. Il presidente però sta in Cina"

Con la vittoria in casa dell'Atalanta l'Inter si è assicurata il secondo posto con il record di punti in campionato, eguagliando gli 82 conquistati dall'Inter del Triplete. Al fischio finale però il tecnico Antonio Conte si è scatenato attaccanto la società nerazzurra senza troppi giri di parole: "Non mi piace la gente che sale sul carro - ha commentato -, la gente sul carro deve starci sempre, nei momenti positivi e negativi e qui all'Inter non è successo. Lo capisco, se si è deboli è difficile poi proteggere squadra e allenatore". Il gap con la Juventus è stato di un solo punto: "In realtà è molto più ampio - ha ribadito Conte -, quando vuoi ridurre questa differenza devi essere forte in campo e soprattutto fuori. A fine anno faremo le nostre valutazioni, ci sarà modo di parlare anche con il presidente che però è in Cina, quindi...".

Il tecnico nerazzurro si è sentito poco protetto da parte della società, anzi, spesso nel mirino: "Spesso ci sono state palate di merda su me e i calciatori, nessuno ci ha difeso. In Europa poi dio vede e provvede. io ho le idee chiare e una visione a differenza di altri. C'è un percorso da fare, se c'è voglia di farlo insieme bene... e non sto parlando affatto di calciomercato. A bocce ferme ci sarà tempo per fare le giuste valutazioni, siamo stati trattati male sia io che i giocatori. Ho visto poca protezione da parte del club, bisogna essere forti fuori dal campo".

Conte ha poi continuato nel post partita: "Qui nessuno è scemo, uno il parafulmine lo fa il primo anno, ma non il secondo. Perseverare è diabolico e spero sia chiaro che non sto parlando di mercato. Sono stato portato qui per un progetto vincente e a fine stagione dirò quello che non mi è andato bene. Faremo delle valutazioni, ma tante cose non mi sono piaciute, soprattutto la protezione zero nei confronti di squadra e allenatore. Zero assoluto".

MAROTTA: "ORA SERVE LA MENTALITA' VINCENTE"

"E' la conferma di un modello creato, aldilà della classifica che abbiamo fatto 82 punti che è un record. Siamo la squadra con maggior vittorie esterne, la miglior difesa. Siamo soddisfatti, grande merito a Conte, Oriali, Zanetti e Ausilio: a tutta la società che ha supportato l'area tecnica". Lo ha detto Beppe Marotta, direttore generale dell'Inter, dopo il secondo posto in campionato con la vittoria sull'Atalanta. "La differenza con la Juve è ancora nella mentalità, che alcune partite bisogna portarle a casa se pensiamo a quelle contro Sassuolo e Bologna. Dobbiamo essere più cinici e con una mentalità vincente che ancora ci manca. Ma è il primo anno con Conte e non era facile", aggiunge. "Tutti vorrebbero Messi, ma bisogna essere realisti. E' un grandissimo giocatore che ha trovato a Barcellona il suo habitat, direi che è fantacalcio", conclude a proposito del tormentone dell'estate.

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