Interrotti sul più bello. Per i tifosi e i giocatori del Milan, forse, la fine del campionato non è stata proprio la migliore delle notizie visto l'andamento della squadra rossonera in campo. Dopo anni difficili, da gennaio in poi la squadra di Pioli è cresciuta notevolmente ma è dopo il lockdown che ha messo in campo numeri e risultati che da quelle parti non si ammiravano da tempo. Vittorie larghe, gioco offensivo, tanti gol e giocate difficili: una squadra difficilissima da affrontare - a detta degli allenatori avversari - e unica imbattuta dalla ripresa del campionato.
Ibrahimovic certo, Kjaer anche, il gruppo unito e stretto intorno a Pioli; poi gli stadi vuoti, la condizione fisica e le motivazioni diverse nelle tante partite disputate. Tutto fa brodo, verità a proprio modo nella portata dei "se" e dei "ma" che come si diceva in un detto valido ancora oggi "storia non fa". Senza il lockdown sarebbe andata diversamente la stagione del Milan? Sicuramente, ma impossibile definire il modo, se non azzardando previsioni che lasciano il tempo che trovano. Quel che resta sono i fatti e i numeri e quelli, da giugno in poi, esaltano proprio i colori rossoneri non solo in Italia, ma anche in Europa.
Solo il Real Madrid infatti ha vinto più partite del Milan di Pioli da quando i maggiori campionati europei sono ripartiti, 10 a 9. Un accostamento che fa specie se si considerano le difficoltà dei rossoneri prima del lockdown a trovare continuità e soprattutto gol, anche nei primi due mesi con Ibrahimovic. Dalla sconfitta col Genoa prima della pausa forzata, il Milan si è ritrovato in campo brillante, vincente e convincente dal punto di vista fisico, tattico e realizzativo, segnando 35 reti e mettendosi alle spalle tutte le squadre europee dei maggiori campionati.
Non solo, in questo "scudetto d'estate" - il primo e si spera per molti versi unico nel suo genere - Ibra e compagni hanno conquistato 30 punti, più di ogni altra squadra e ben 10 in più della Juventus campione d'Italia, restando l'unica squadra imbattuta.
Le chiavi di tutto questo? Ibrahimovic sicuramente, tecnicamente in campo tra partite e allenamenti e con la personalità fuori dal rettangolo di gioco, ma anche giocatori trasformati dalla cura Pioli, mister capace di prendersi sul campo una riconferma data impossibile da più parti fino a poche settimane fa. Con il suo lavoro il Milan è tornato ad avere un numero 10 decisivo in campo, Hakan Calhanoglu, che ha preso parte a ben 14 dei 35 gol realizzati dopo il lockdown dai rossoneri, con un rendimento in Europa secondo solo a un altro numero 10 ben più prestigioso, Lionel Messi. E con lui tanti altri sono saliti di livello: Bennacer e Kessie in coppia, Rebic e lo stesso Leao.
Per i tifosi milanisti un'estate calcisticamente fantastica, con la speranza che l'autunno porti con sé il segreto di questo ritorno al protagonismo che mancava da troppo tempo.