Ormai ci siamo: dopo mesi di negoziati, voci e indiscrezioni, la trattativa per la cessione della Roma al gruppo Friedkin sembra in dirittura d'arrivo. Nulla è stato ancora messo nero su bianco e non si può neanche parlare della firma di un contratto preliminare anche perché, tecnicamente, nel diritto americano c'è solamente la fase del signing (che prevede l'accettazione dell'offerta irrevocabile), poi seguita dal closing (quella in cui avvengono i pagamenti e la registrazione dei contratti). Siamo comunque a un punto di svolta e James Pallotta sembra pronto a dire di sì al connazionale.
Il tycoon texano di origini californiane era stato vicino all'acquisizione dei giallorossi già a inizio anno, ma la pandemia aveva rallentato la trattativa. Nel frattempo si era fatto sotto anche Fahad Al Baker, magnate a capo di un gruppo imprenditoriale del Kuwait, ma il suo ritiro (comunicato in mattinata dai media kuwaitiani) ha spianato la strada a Friedkin, che è rimasta l'unica certezza per il club capitolino. Dagli Stati Uniti continuano a mantenere il massimo riserbo, come sempre accade in questi casi, ma la nuova era della Roma sembra destinata a iniziare a breve.