Cristiano Ronaldo rompe il suo silenzio e su Instagram analizza la stagione bianconera. "La stagione 2019-2020 è finita per noi, più tardi del solito, ma troppo presto. E' tempo di riflessione, di analizzare gli alti e bassi perché il pensiero critico è l'unico modo per migliorare. E un club enorme come la Juventus deve sempre pensare come il migliore del mondo - ha scritto CR7 - Vincere la serie A in un anno così difficile è qualcosa di cui siamo orgogliosi, i 37 gol con la Juve e gli 11 con la Nazionale mi fanno affrontare il futuro con rinnovata ambizione e voglia di continuare a migliorare, ma i tifosi ci chiedono di più: noi dobbiamo essere all'altezza delle più alte aspettative. Possa questo breve periodo di vacanza permettere a tutti noi di prendere le migliori decisioni per il futuro e tornare più forti e impegnati che mai".
La sua doppietta non è bastata per eliminare il Lione e per il secondo anno di fila il Re della Champions ha dovuto dire addio anzitempo alla sua coppa preferita. L'anno scorso fatali i quarti, quest'anno gli ottavi, come non gli accadeva dalla stagione 2009-2010, la prima in maglia Real Madrid. Pessimo anche il bottino personale: solo 4 gol, una miseria per uno che ne ha segnati la bellezza di 131, come l'ultimo anno con il Manchester United (2008-2009). E mentre Agnelli lo conferma, lo sfogo della sorella solleva qualche dubbio.
"Avanti per il mio terzo scudetto". Sembra passata un'era, ma è invece solo di una settimana fa il tweet di gioia di Cristiano Ronaldo per la conquista del titolo con la Juventus. Un'euforia scomparsa ieri sera al triplice fischio di Zwayer, con il portoghese costretto a ingoiare l'ennesimo boccone amaro in Europa da quando veste la maglia bianconera. Chiamato due stagioni fa per infrangere il tabù, ancora una volta CR7 deve lasciare strada a un avversario più debole e meno blasonato. I soli 4 gol realizzati sono per lui una sorta di record negativo, visto che peggio aveva fatto solo a inizio carriera, quando ancora non era un campione celebrato e affermato e giocava più lontano dalla porta.
E chissà che nel portoghese non stia riemergendo qualche rimpianto per l'addio al Real di tre estati fa. Un divorzio, come sottolinea il quotidiano madrileno AS, che non ha portato bene né al calciatore, né al club merengue. Vero che i ragazzi di Zidane hanno interrotto in Liga il monopolio del Barça, ma per il secondo anno di fila la loro corsa in Champions si è fermata agli ottavi, come non accadeva da 10 anni. Una parabola nettamente discendente sia per il calciatore che per il club più blasonato, che in 9 anni assieme hanno alzato al cielo 4 Champions.
IL POST DI RONALDO